ItaliaOggi 15 febbraio 2008, Franco Bechis, 15 febbraio 2008
Urge un posto per Fassino. ItaliaOggi 15 febbraio 2008. Come se non bastassero le difficoltà crescenti nella formazione delle liste del Partito Democratico, a Walter Veltroni è capitata una nuova grana non semplicissima da sbrogliare: trovare un nuovo compito all’ultimo segretario dei Ds, Piero Fassino, che tanto ha fatto per la nascita del nuovo partito
Urge un posto per Fassino. ItaliaOggi 15 febbraio 2008. Come se non bastassero le difficoltà crescenti nella formazione delle liste del Partito Democratico, a Walter Veltroni è capitata una nuova grana non semplicissima da sbrogliare: trovare un nuovo compito all’ultimo segretario dei Ds, Piero Fassino, che tanto ha fatto per la nascita del nuovo partito. Rischia di interrompersi prima del tempo infatti quella missione internazionale che gli era stata trovata nel momento più critico: inviato speciale dell’Unione europea in Birmania. Dopo nemmeno cinque mesi da quell’investitura Fassino rischia di essere rispedito al mittente proprio da chi era stato inviato a tutelare. L’opposizione birmana in esilio ha infatti chiesto alla Ue il ritiro dell’inviato per manifesta «inutilità»...(...) La richiesta avanzata al ministro degli Esteri dell’Unione europea, Javier Solana, ricalca in sostanza i passi di un articolo assai critico nei confronti di Fassino pubblicato su Mizzima, il giornale dell’opposizione birmana in esilio. Il segretario dei Ds (che non risulta ancora avere sciolto il partito o abbandonato la carica) è stato accusato di avere passato mesi a fare esclusivamente ”diplomazia del megafono”, e cioè a partecipare a conferenze stampa, a concedere interviste a media e fare abbandonante uso di retorica con il risultato di avere ”contribuito” solo ad un irrigidimento del regime nei confronti dell’opposizione. L’articolo apparso sul giornale dell’opposizione ricordava anche una recente conferenza stampa indetta da Fassino a Bangkok nella quale, di fronte alla domanda ”come mai lei non tiene mai conto dell’eredità di 20 anni di insuccessi della comunità internazionale nella sua azione negoziale, cercando di cambiare un atteggiamento fallimentare?”, il leader uscente dei Ds ha risposto stizzito: ”Non mi interesso di storia, io sono un politico”. Preso alla lettera, tanto che l’opposizione birmana in esilio ha avanzato protesta ufficiale a Solana per la scarsità del lavoro di questi mesi, chiedendo la sostituzione del ”politico” Fassino nell’incarico ricoperto con un rappresentante diplomatico più aduso a negoziati anche difficili. La prospettiva di un rientro al loft di Fassino è dunque abbastanza vicina, e con essa anche la legittima attesa di un ruolo politico e istituzionale più rilevante dell’incarico attualmente ricoperto di liquidatore ufficiale dei Democratici di sinistra. E per Veltroni avere disoccupati di tale rango in giro (c’è anche Romano Prodi, che non sembra intenzionato a ricoprire la presidenza virtuale del Pd) sarebbe macigno non indifferente nella campagna elettorale... Franco Bechis