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 2008  febbraio 15 Venerdì calendario

Milano in verticale, in arrivo otto nuove torri. ItaliaOggi 15 febbraio 2008. Milano si avvia a diventare una città alta, e, se verranno realizzati i progetti già definiti, conterà l’arrivo di 8 nuovi grattacieli (sei già approvati e 2 in cantiere) che andranno a sommarsi alle 11 torri già esistenti, in primis, il grattacielo Pirelli del 1957-59

Milano in verticale, in arrivo otto nuove torri. ItaliaOggi 15 febbraio 2008. Milano si avvia a diventare una città alta, e, se verranno realizzati i progetti già definiti, conterà l’arrivo di 8 nuovi grattacieli (sei già approvati e 2 in cantiere) che andranno a sommarsi alle 11 torri già esistenti, in primis, il grattacielo Pirelli del 1957-59. «La città che sale» si può vedere all’Urban center fino al 10 aprile, che espone i plastici delle nuove costruzioni alte che verranno insieme a quelle esistenti in una esposizione, curata da Anna Giorgi, cui seguirà il convegno sul tema curato da Pieluigi Nicolin, che mutua il titolo dal dipinto, «La città che sale» di Umberto Boccioni, e inaugurata ieri dall’assessore allo sviluppo del territorio, Carlo Masseroli. Otto nuovi grattacieli che, se pure suscitano perplessità o opposizione da parte degli abitanti dei quartieri dove sorgono, «tutti», ha dichiarato Masseroli, «approvati senza deroghe alle prescrizioni del Piano regolatore in corso». Di essi, solo la nuova sede della Regione Lombardia, progetto di Cesar Pelli, sorgerà per iniziativa pubblica. Gli altri sono costruiti da privati, anche di provenienza internazionale, a testimonianza del grande interesse immobiliare che la città desta per uno sviluppo residenziale e terziario. Masseroli ha dichiarato che i grattacieli, elementi tipici della città contemporanea, per la loro presenza prorompente sono sempre stati discussi. «Sono presenze riconoscibili nel tessuto cittadino; a Milano sono segno di quanto la nostra città si voglia rapportare a livello internazionale» ha sottolineato l’assessore, «sono utili per liberare il territorio, per migliorare la qualità della vita, poiché consentono di attrezzare spazi verdi e di offrire abitazioni di livello ambientale superiore. Rispetto agli edifici bassi, hanno un fascino indiscutibile e il valore estetico dell’architettura è un fatto essenziale nella città, capace di innescare serenità e comportamenti etici, pertanto di aiutare a vivere meglio». E’ nella tradizione di Milano la ricerca dello sviluppo e dell’innovazione e la città ha vissuto per lunghi anni (e in parte sta vivendo) un blocco fatto di vincoli e di divieti, che non le ha consentito di esprimere il suo carattere. Roberto Gamba