Libero 15 febbraio 2008, Leonardo Iannacci, 15 febbraio 2008
Scandalosa Tatangelo. Libero 15 febbraio 2008 Luci soffuse all’Ariston, in questi giorni di prove
Scandalosa Tatangelo. Libero 15 febbraio 2008 Luci soffuse all’Ariston, in questi giorni di prove. L’aria è tesa, l’attesa sale, i paparazzi sono già in agguato. Sotto un cono di luce, c’è lei, l’annunciata reginetta del Festival che alzerà il sipario tra dieci giorni. La più attesa: Anna Tatangelo. Che, ve lo assicuriamo, è ormai una donna. L’immagine della ragazzina è un lontano ricordo. L’adolescente che sbaragliò Sanremo 2002 con la canzone "Doppiamente fragili" non esiste più, ha lasciato spazio a una protagonista matura della canzone che, a soli 21 anni, si reca per la quinta volta a Sanremo e sa di andare incontro a un’esperienza importante. Il brano "Il mio amico", scritto da Gigi D’Alessio (il suo compagno di vita, i due risiedono da qualche mese in una villa all’Olgiata, alla periferia di Roma) ha una tematica forte che ha già fatto discutere. Il ragazzo descritto nel testo è un omosessuale di nome Claudio, nella vita esiste veramente ed è un amico di Anna. Quando ha sentito per la prima volta la canzone, è scoppiato in lacrime. Per la prima volta sul palco dell’Ariston si narra, quindi, l’amore diverso. Anna lo canterà insieme a Michael Bolton nella serata dei duetti, fissata per giovedì 28 febbraio. Come è nata l’idea di questo brano? «La canzone è di Gigi, ma l’input è venuto da me. Questo caro amico vive con difficoltà la sua sessualità. Appartiene alla schiera dei gay che non sbandierano la diversità. Non si traveste nè esagera in manifestazioni troppo colorite. Mi ha colpito la delicatezza con cui vive i rapporti affettivi. Per questo ho pensato di affrontare Sanremo con un brano che parlasse di questo tipo di problematiche». Cantare la diversità non è un rischio? «No, perché mai? Anche se ho solo 21 anni so bene come vanno le cose della vita. Questo ragazzo soffre perché sono troppe le malignità raccontate sul suo conto. A parole siamo tutti bravi a coccolare chi è omosessuale, ma nei fatti, nella vita di tutti i giorni, i gay vengono discriminati continuamente e sono ghettizzati. A volte insultati e feriti». Lei canta in questa canzone: "L’amore non ha sesso, il brivido è lo stesso. O forse un po’ di più...". «Non è così? Nella semplicità del quotidiano vince l’amore con la "a" maiu scola. Quello vero. Poi che sia tra un uomo e una donna oppure tra persone dello stesso sesso, che differenza fa?». Il ragazzo protagonista di questa canzone come vivrà questa avventura sanremese? «Bene, delicato e tenero. Una persona dolce». Quest’anno a Sanremo si canta l’omo sessualità, la rivoluzione (nel brano di Frankie Hi Energy), la disoccupazione (Federico Zampaglione), l’immigrazio ne (Eugenio Bennato), la politica (L’Aura). Cosa sta cambiando all’Ari ston? «Ma niente, Sanremo è lo specchio della musica e della vita. Baudo viene criticato ma lo ritengo il migliore. Sa proporre un Festival vicino alla perfezione. Nessuno riconosce a Pippo due doti innegabili: la conoscenza della musica e la capacità di lanciare giovani cantanti. toccato a me, a Laura Pausini, a Ramazzotti, a Bocelli, a Giorgia...». Cosa ricorda del suo primo Festival? «Avevo 15 anni, l’ho vissuto con la serena incoscienza di non capire nulla di quello che mi stava succedendo. Ero spensierata senza comprendere i rischi che si prendono salendo su quel palcoscenico. Vinsi la categoria dei giovani». L’anno dopo ci tornò da big. «Ero ancora inesperta e scontenta della canzone Volere volare». Terza esperienza all’Ariston nel 2005 con "Ragazza di periferia", una fotografia in musica di Anna, nata a Sora. Il brano era firmato da un signore che di nome faceva Gigi e di cognome D’Ales sio... «Scrissero che il brano non era granchè. La storia tra me e Gigi non era ancora iniziata ma cominciai a capire certi risvolti del potere mediatico. Che può esaltarti ma anche ferirti». Un esempio? «L’anno dopo, al mio quarto Sanremo, molti giornalisti scrissero che Mogol, autore dei testi della canzone "Essere una donna", non avrebbe dovuto perdere tempo con una giovane come la Tatangelo. Invece quel brano vinse la categoria Donne. Si ricorda? Era il Sanremo di Bonolis e il Festival era stato spezzettato in varie sezioni». La canzone in gara quest’anno continua così: "Il mio amico ha molta luce dentro gli occhi... fa di tutto per somigliarmi tanto... Il mio amico cerca un nuovo fidanzato". Che reazioni si aspetta? «Sono abituata alle polemiche. La mia vita privata è stata sbattuta in piazza da quando mi sono messa con Gigi. Fino a qualche tempo fa finivo sui giornali - e non soltanto quelli scandalistici - per la relazione con un uomo che era stato già sposato e aveva dei figli. Mi hanno dipinta in tanti modi... Ora è un po’ passata e certi giornalisti si sono calmati». Il fatto che l’autore de "Il mio amico" sia il suo fidanzato potrebbe risvegliare certe malelingue? «Ma se Gigi ha scritto canzoni per me anche quando non stavamo ancora insieme?! Ricordate "Un nuovo bacio" o la già citata "Ragazza di periferia"? Eravamo semplicemente autore e cantante che lavoravano fianco a fianco. Quello che è venuto dopo non ha aggiunto né tolto nulla alla nostra vicenda professionale». Lei e Gigi litigate più a casa o in sala d’incisione? «Quando lavoriamo. Certi scazzi... Poi facciamo la pace». I bookmakers danno il vostro brano tra i favoriti per la vittoria finale. tornata la moda della canzone "che ha già vinto il Festival prima di cominciare"? «Una sciocchezza. Se "Il mio amico" non raggiungesse un buon risultato, mi dispiacerebbe immensamente per chi ci ha lavorato sopra. Come sempre, quando vado a Sanremo, penso di avere un obiettivo primario: restituire il dovuto alle persone che si sono fatte in quattro per me». Quando la piccola Anna sognava di diventare una cantante e di andare a Sanremo, aveva un mito? «Amavo molto Mia Martini e una canzone bellissima di Mimì: "Gli uomini non cambiano"». Per lei cosa sarà Sanremo? «Una settimana in centrifuga. Ma non temo nulla». Leonardo Iannacci