varie, 15 febbraio 2008
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Sanz Alejandro
• (Alejandro Sánchez Pizarro) Madrid (Spagna) 18 dicembre 1968. Cantante. «[…] vincitore del Grammy per il Miglior Album Pop Latino [...] è stato dichiarato persona non gradita nel Venezuela ed è stato costretto ad annullare il concerto previsto per il 14 febbraio 2008 a Caracas. [...] La storia di incontri e scontri tra Sanz e il Venezuela inizia nel 2004, a Caracas. Siamo in piena raccolta firme per il referendum contro Hugo Chávez e, a domanda specifica, il cantante risponde: ”Non mi piace il vostro presidente, ma non mi piace neanche Aznar, il mio. Sono qui non per fare la rivoluzione, ma per cantare. Posso solo dire che se raccogliessero tre milioni di firme contro di me, perché smetta di cantare, io smetterei”. Non l’avesse mai detto: i chavisti iniziano una raccolta firme sul web ”per un mondo senza Alejandro Sanz” e non dimenticano. Tre anni dopo, il 1° novembre, il madrileno dovrebbe cantare nel prestigioso Poliedro di Caracas. ormai prossimo al tutto esaurito quando il ministro di Educación Superior Luis Acuña lo attacca: ”Se un musicista viene nel Venezuela per farsi conoscere, avrà tutti i media a sua disposizione per presentarsi come artista, ma non per attaccare questo Paese e i suoi governanti”. La prima minaccia è la cancellazione del concerto, che poi viene rimandato al 14 febbraio: ”Il giorno dell’amore e dell’amicizia, finalmente si è risolto tutto e ne sono felice”, commenta Alejandro.Siamo alla fine di gennaio, quando arriva un’altra tegola. Evelio Arrieta, presidente del Consejo Municipal del Libertador, uno dei distretti della capitale, fa dichiarare il cantante persona non gradita. ”Credo che Sanz dovrebbe avere il coraggio di riconoscere di aver detto che sarebbe tornato nel Paese solo con Hugo Chávez lontano dal potere”, dice. Peccato che invece l’abbia detto Miguel Bosè a Santiago del Cile. E infatti Bosè non intende cantare nel Venezuela, mentre Sanz sì: ”So che ci sono problemi, ma sono disposto a cantare anche in strada”, fa sapere. Gli organizzatori gettano però la spugna e cancellano ”definitivamente” il concerto. Per i fans è una delusione enorme, anzi ”una tristeza horrible”, come dicono nei forum, chiedendosi ”se esiste la libertà di espressione nel Venezuela”. Delusione anche per Sanz, che promette: ”Avrò presenti i miei fans venezuelani più che mai”. [...]» (Laura Cardia, ”La Stampa” 15/2/2008).