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 2007  dicembre 29 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Franco Marini
Il Presidente della Camera è Fausto Bertinotti
Il Presidente del Consiglio è Romano Prodi
Il Vicepresidente del Consiglio è Massimo D’Alema
Il Vicepresidente del Consiglio è Francesco Rutelli
Il Ministro degli Interni è Giuliano Amato
Il Ministro degli Esteri è Massimo D’Alema
Il Ministro della Giustizia è Clemente Mastella
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Tommaso Padoa-Schioppa
Il Ministro della Difesa è Arturo Parisi
Il Ministro della Pubblica Istruzione è Giuseppe Fioroni
Il Ministro delle Infrastrutture è Antonio Di Pietro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Pier Luigi Bersani
Il Ministro delle Politiche agricole è Paolo De Castro
Il Ministro della Salute è Livia Turco
Il Ministro delle Comunicazioni è Paolo Gentiloni
Il Ministro del Commercio estero è Emma Bonino
Il Ministro dei Trasporti è Alessandro Bianchi
Il Ministro del Lavoro e Previdenza sociale è Cesare Damiano
Il Ministro della Solidarietà sociale è Paolo Ferrero
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Francesco Rutelli
Il Ministro dell’ Ambiente è Alfonso Pecoraro Scanio
Il Ministro di Università e ricerca scientifica è Fabio Mussi
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Linda Lanzillotta (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Giulio Santagata (senza portafoglio)
Il Ministro dei Diritti e Pari Opportunità è Barbara Pollastrini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche comunitarie è Emma Bonino (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche giovanili e Attività sportive è Giovanna Melandri (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche per la famiglia è Rosy Bindi (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme e innovazione nella Pubblica Amministrazione è Luigi Nicolais (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme istituzionali e Rapporti con il Parlamento è Vannino Chiti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Viktor Zubkov
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Ieri Bossi, saputo che il governo ha incaricato il consiglio d’amministrazione dell’Alitalia di trattare la vendita della compagnia ai francesi di Air France, ha annunciato grandi battaglie per gennaio, con occupazioni di strade eccetera. Ma Bossi e i leghisti stanno all’opposizione e non sono loro che possono far cadere il governo Prodi. Invece chi sembra seriamente intenzionato a buttare giù il premier è Lamberto Dini, la cui forza consiste in appena tre senatori.

• Questo Dini non fa troppo il gradasso? Che cosa vuole alla fine?
Si dice: se cade Prodi e non si va alle elezioni, chi può guidare il nuovo esecutivo? Un’ipotesi è che venga reincaricato lo stesso Prodi. Un’altra ipotesi è che si faccia il cosiddetto governo istituzionale con Marini oppure con Draghi. Una terza ipotesi ipotizza un governo per la riforma elettorale, e poco altro. Il capo di questo governo non dovrà essere sgradito né alla destra né alla sinistra. I nomi sono solo due: Amato o, appunto, Dini. Lasciamo perdere per il momento Amato, che sta copertissimo e ancora ieri ha detto che, in caso di caduta di Prodi, bisogna andare a votare. Vediamo invece questo Dini, che va di continuo all’attacco e, nella sua ultima dichiarazione, ha promesso per gennaio un programma “prendere o lasciare”, col quale si propone addirittura di «fermare il declino dell’Italia».

• Ma chi è?
Beh, a suo modo è un grand’uomo. Fiorentino, figlio di fruttivendoli, fino a 16 anni non ha nessuna voglia di studiare, gioca a pallone come mediano sinistro, fa l’attore dilettante, guarda intensamente le donne (ha avuto due mogli e la seconda è la famosa Donatella Pasquali Zincone, ex modella e condannata adesso per bancarotta fraudolenta). Poi il cervello gli gira a un tratto nel modo giusto, si mette a studiare, si laurea, va a perfezionarsi in Michigan e in Minnesota (nessun politico oggi parla inglese come lui), entra al Fondo Monetario Internazionale, dove lo costringono a tagliarsi il barbone, e fa una gran carriera fino a esser promosso direttore esecutivo. Nel 1979 entra in Banca d’Italia e anche qui procede come un fulmine e diventa direttore generale. Uomo di grande intelligenza, che ha il gusto di ricordare sempre, e con gratitudine, l’umile origine dei suoi genitori. Però, durante quegli anni, frequenta Craxi, frequenta Andreotti, stringe legami con i politici e questo in Banca d’Italia non piace. Quando Ciampi lascia l’istituto e bisogna scegliere il successore, i saggi di via Nazionale lo ignorano e chiamano Antonio Fazio. una ferita grave, perché di solito, a quell’epoca, era proprio il direttore generale a diventare governatore. In ogni caso, viene ricompensato proprio da Berlusconi che, nel suo primo governo, lo fa ministro del Tesoro. Poi però D’Alema e Scalfaro, che ne conoscono indole e ambizioni, lo adoperano per il governo tecnico che serve a evitare le elezioni anticipate e a tenere Berlusconi fuori da Palazzo Chigi. Dini, partito da destra, s’è abilmente spostato a sinistra. Fa la legge sulle pensioni, poi fonda un partitino suo che si chiama Rinnovamento italiano, e infine confluisce nella Margherita. Ma senza mai smettere di far capire a tutti che lui sta a sinistra sì, ma per modo di dire. Ogni suo atto, ogni sua dichiarazione – le rare volte che parla – lanciano il seguente messaggi «Sono un uomo libero. Stavo di là, adesso sono di qua, ma potrei benissimo tornare di là».

• Che è quello che sta facendo adesso, no? Farà cadere Prodi e si metterà con Berlusconi.
Non è mica detto. Ossia, non è detto che la cosa sia così netta. Lui sa che la sua fortuna sta nel collocarsi al confine: stare da una parte, ma non troppo. Dini è interessante anche perché alla fresca età di 77 anni (li compirà il 1° marzo) si muove come un trentenne. Testa fresca, ambizioni, progetti per il futuro, tanta energia.

• Avrà però un programma, no? Che cosa si propone, in concreto?
Dini passa per il paladino del rigore, cioè si presenta come l’uomo che vuol combattere gli sprechi di denaro pubblico. Quindi i suoi sei punti contro il declino riguarderanno sicuramente tagli da fare e tasse da abbassare.

• Non potrebbe essere un buon programma?
Al momento della norma che voleva tagliare a 275 mila euro gli stipendi dei manager pubblici, s’è messo di traverso. E ha fatto poi in modo che Banca d’Italia, Consob e altre authority venissero esentate dal tetto. Dini sa benissimo che esistono gli intoccabili e che sindacati, sinistra radicale, lobby varie non faranno fare neanche a lui quello che non hanno fatto fare agli altri. Quello che dice gli serve a puntare l’obiettivo. Ma quello che accadrebbe una volta raggiunto l’obiettivo, non lo sa lui e non lo sa forse neanche il Padreterno.[Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 29/12/2007] (leggi)

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