Varie, 29 dicembre 2007
Lino Giacomini di anni 52 anni e Avina Scuor di 63. Originari di Trapani, marito e moglie da quasi vent’anni, una figlia quarantenne di nome Maria Cristina, dal 1992 vivevano nel paesino friuliano di Attimis dove tutti li conoscevano e li giudicavano una «coppia felice», «camminava per le vie mano nella mano», «erano piuttosto riservati ma sempre pronti a scambiare un sorriso e un saluto»
Lino Giacomini di anni 52 anni e Avina Scuor di 63. Originari di Trapani, marito e moglie da quasi vent’anni, una figlia quarantenne di nome Maria Cristina, dal 1992 vivevano nel paesino friuliano di Attimis dove tutti li conoscevano e li giudicavano una «coppia felice», «camminava per le vie mano nella mano», «erano piuttosto riservati ma sempre pronti a scambiare un sorriso e un saluto». Dopo la cena di Natale i due coniugi si misero il pigiama e si infilarono nel lettone ma il Giacomini, ex operaio, assai depresso da quando un infortunio sul lavoro gli aveva menomato una mano lasciandolo disoccupato, prese la sua Beretta calibro 9, sparò quattro colpi nella testa della consorte e subito dopo, sdraiato accanto a lei, si sparò un colpo alla tempia. Il giorno dopo la donna della polizia non riuscendo a farsi aprire chiamò Maria Cristina, la figlia entrò in casa, vide i genitori coperti col piumone, per un attimo le sembrarono addormentati ma poi notò che il padre stringeva ancora la pistola in pugno. Una lettera, lasciata in cassaforte, dove il Giacomini spiega che senza un lavoro non gli riusciva di vivere. Nella notte tra martedì 25 e mercoledì 26 dicembre in una villetta su due piani in via Roma 28 ad Attimis, paesino in provincia di Udine.