Dagospia 29/12/2007, 29 dicembre 2007
1 – DAGO-REPORT: L’INDIA IN STATO DI ALLERTA (MA NESSUNO LO SCRIVE)
I numerosi turisti italici che hanno deciso – come novelli Boldi & De Sica - di svacanzare il Natale in India hanno trovato una sorpresa lungo le malridotte strade del Rajasthan: oltre alle solite mucche birichine (sempre al centro della carreggiata), cammelli che amano zoccolare contromano, maiali neri timorosissimi dei clacson, ecco imbattersi in interminabili colonne di mezzi militari.
Niente truppe: ma camion logistici, con al seguito cannoni e altre armi a rotelle, in direzione del confine col Pakistan, e precisamente sulla strada che collega Jodphur con Jaisalmer, nel Great Thar Desert, a un tiro di schioppo dal confine la fu terra dei Bhutto. Intanto, ”The Times of India” riporta la notizia che treni e bus in collegamento con il Pakistan sono stati cancellati dal governo.
2 - ANCHE AL QAEDA SCARICA OGNI RESPONSABILITA’ E METTE NEI GUAI MUSHARRAF”
Corriere.it - Il leader taleban Baitullah Mehsud, considerato il luogotenente di al Qaeda in Pakistan e ritenuto dal governo pakistano l’architetto dell’attentato che è costato la vita a Benazir Bhutto, nega ogni coinvolgimento nell’assassinio della ex premier. Lo riferisce un suo portavoce: «Lo nego fermamente. Il popolo tribale ha i suoi costumi, noi non attacchiamo le donne», ha detto il portavoce di Mehsud, Maulvi Omar, in una conversazione telefonica da una località sconosciuta. Ieri il governo pakistano aveva apertamente attribuito al leader taleban la responsabilità dell’uccisione di Benazir Bhutto giovedì a Rawalpindi.
COLPO ALLA TESTA - Benazir Bhutto è stata colpita alla testa da una pallottola, lo ha affermato oggi la sua portavoce assicurando di aver lavato il corpo della ex premier pakistana prima della sepoltura e quindi di averlo personalmente constatato. Il corpo della Bhutto, uccisa giovedì a Rawalpindi, non è stato sottoposto ad autopsia e ieri i portavoce ufficiali del governo avevano sostenuto che la morte è dovuta all’urto contro il tetto dell’automobile su cui l’ex premier si trovava al momento dell’attentato.