Anais Ginori, la Repubblica 29/12/2007, 29 dicembre 2007
DAL NOSTRO INVIATO
PARIGI - Sui tavolini del Café de Flore, un tempo rifugio e pensatoio di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, sono già stati tolti i posacenere. «E´ una dittatura, ma che fare? Siamo costretti ad adeguarci anche noi» racconta Marianne, una delle responsabili dello storico locale davanti a Saint-Germain-des-Prés. Passando davanti alla Closerie des Lilas, altro famoso ritrovo di artisti e scrittori a Montparnasse, si notano invece i nuovi ombrelloni termici, simili a funghi e decisamente antiestetici, che scalderanno i fumatori più incalliti. Anche il Fumoir, sofisticato bistrot vicino al Louvre, è stato costretto ad adattarsi. Nonostante il nome, da martedì non ci sarà più un angolo dove poter fumare. Unica eccezione, i tavolini fuori, protetti da una parete di plexiglass appena eretta. «Ma non cambieremo mai il nostro nome» precisa il gestore. «Fumare è uno stile di vita».
La Francia, insomma, ha ceduto. Era uno degli ultimi bastioni europei dove la lega anti-tabacco faticava a far applicare il divieto di fumo, teoricamente in vigore già dall´anno scorso. Il primo gennaio comincerà la tolleranza zero dentro café, ristoranti, discoteche. Il governo è stato chiaro, le multe arrivano fino a 400 euro per i clienti e 2.500 per i proprietari dei locali. E´ la fine di un´epoca in un paese dove la sigaretta per anni non è mai stata considerata un peccato ma un piacere, un vezzo da ostentare. «E´ tutto molto triste. L´atmosfera nei nostri locali cambierà, la gente non si fermerà più a chiacchierare dopo il caffè, i pasti diventeranno più rapidi, i clienti saranno impazienti di uscire» continuano al Flore.
Il malumore tra i fumatori è percettibile. Sono stati creati siti, associazioni, pubblicati libri, per protestare contro questa legge considerata "liberticida". Ma i sondaggi dicono che una larga maggioranza dei francesi (66 per cento) è ormai favorevole al divieto. Allo scoccare della mezzanotte, i locali dovranno dunque adeguarsi, anche se le autorità hanno specificato che non obbligheranno tutti a spegnere la sigaretta durante i festeggiamenti di Capodanno. Dal 2 gennaio, nessun gestore vorrà rischiare una causa con un cliente o un cameriere anti-fumo. In queste poche ore che rimangono, molti café si stanno arrangiando come possono. Quasi nessuno ha previsto di costituire lo spazio fumatori consentito dalla legge: troppo complicato e costoso. La cabina fumatori non deve superare più del 20% della superficie del locale, deve avere una porta automatica e un filtro aspirante potentissimo. Si stanno invece moltiplicando i radiatori da esterno, insieme a nuovi tavolini sui marciapiedi. Un altro trucco per aggirare le nuove regole è l´apertura, con porte scorrevoli o finestre della "terrazza", lo spazio verandato comune a molti café metropolitani. E chi patisce il freddo dovrà portare pazienza. Il divieto potrebbe essere un salasso, secondo il sindacato degli esercenti di locali pubblici che prevede un calo degli incassi tra il 20 e il 30%. Tradizionalmente, i café francesi hanno anche un tabacchi all´interno. E´ così che per decenni caffè e sigaretta hanno formato un binomio inscindibile. Nei prossimi mesi, si cercherà forse un indennizzo per la categoria, forse attraverso l´abbassamento dell´Iva. Ma le avvolgenti nuvole di fumo dei bistrot durante le sere d´inverno stanno per diventare un ricordo.