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 2008  ottobre 31 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Diciamolo con le parole di Veltroni (diffuse per agenzia alle 14.49 di ieri): «Oggi a Roma centinaia di migliaia di persone, professori, studenti, genitori, personale non docente, hanno dato vita ad una straordinaria manifestazione di popolo. Straordinaria per la sua forza e insieme per la serenità nella quale si è svolta, per il senso di responsabilità e per la capacità di tenere insieme i diversi soggetti del mondo della scuola. Ora il governo deve ascoltare questa protesta, non può restare sordo alla voce di chi nella scuola vive ogni giorno».

Ho visto anch’io in televisione che erano tantissimi. Centinaia di migliaia?
Tantissimi, e non stiamo a discutere sulle cifre. Centinaia di migliaia in tutta Italia, di sicuro. Pensi che c’è stato un corteo - e numeroso - anche nell’isola di Lipari. E uno, di studenti italiani, persino a Madrid, intorno alla nostra ambasciata. A Torino e Genova hanno occupato le stazioni, a Venezia la manifestazione lungo il ponte ha costretto quelli che arrivavano in aereo a rinunciare al taxi e a raggiungere la città via mare. A Bologna hanno fischiato Beppe Grillo, e di brutto, dicendo che delle prime donne non sanno che farsene. Grillo si è dileguato a tutta la velocità, commentando solo: «Erano sei o sette, comunque hanno ragione, la manifestazione è la loro». A Milano sono andati a sfilare anche in piazza degli Affari, dove sta la Borsa, gridando «Noi la crisi non la paghiamo». S’è poi tenuta una Notte Bianca a Brera, mentre una forma di protesta nuova è stata organizzata per oggi a Napoli: una veglia di preghiera in Duomo perché il ministro ci ripensi. Del resto in piazza del Popolo a Roma la manifestazione dei sindacati è finita con l’Inno di Mameli, che mi pare pure questa abbastanza nuova.

Già, ieri scioperava la scuola.
Sciopero generale. I sindacati parlano di un 70 per cento di adesioni, il ministero di un 57 per cento. Anche qui non do troppa importanza alle percentuali: è un fatto che tantissimi studenti hanno invaso le strade per contestare il decreto Gelmini e chiederne il ritiro. A Roma ci sono state addirittura tre manifestazioni, una intorno al Ministero della Pubblica Istruzione, che a un certo punto è stato circondato da tutti e quattro i lati. Un’altra in piazza Esedra con un troncone di corteo che si è staccato e ha raggiunto piazza Venezia. E una terza, quella con i sindacati, appunto, in piazza del Popolo. Veltroni e Di Pietro hanno cercato di farsi vedere dappertutto, anche se gli studenti non permettono a nessuno di patrocinare la loro protesta.

Che dicono quelli del governo? Ci ripenseranno?
Berlusconi: «Vedo una sinistra scandalosa che ha la capacità di rovesciare il vero e dire il contrario della verità». Maroni, ministro degli Interni leghista, s’è messo a polemizzare con le cifre. Siccome qualcuno ha dichiarato che a Roma i manifestanti erano un milione, ha risposto: «Purtroppo c’è il vezzo di moltiplicare per dieci le cifre reali, anche se 100 mila persone sono comunque tante». Poi ha aggiunto: «Chi occupa le scuole sarà denunciato, anche se finora il fenomeno delle occupazioni rientra in manifestazioni fisiologiche di dissenso. La continuità didattica finora è garantita».

Li denuncerà davvero?
Penso che sarebbe un errore. Il governo mi pare abbia una responsabilità grave e un dovere da compiere. La responsabilità è quella di aver fatto passare misure non così straordinarie, come quelle contenute nella Gelmini, con la forma del decreto legge. Non c’era nessuna urgenza e si poteva benissimo discutere in Parlamento il da farsi in modo da spiegarsi bene. Berlusconi è un maestro di comunicazioni e ha il dovere di farsi capire. Mandi il ministro, i sottosegretari, i funzionari più sensibili e preparati del ministero a parlare nelle scuole, a dire che cosa sta facendo e perché. Lo doveva far prima, almeno lo faccia adesso. La politica non può non essere anche confronto. Lei sa che il decreto Gelmini a noi non è dispiaciuto e ne abbiamo solo criticato – subito e con forza – proprio la forma del decreto, un autenitco vulnus istituzionale. Berlusconi, con i decreti, sta esagerando: su 42 leggi approvate in sei mesi, 41 sono decreti. Non è possibile.

Questa è la responsabilità del governo. E il dovere?
Capire quello che sta accadendo. Parlare. Non fare spallucce. Non credere più di tanto ai sondaggi, che comunque segnalano una significativa discesa di consensi. Quando tanta gente scende in strada spontaneamente (sto parlando di quello che è successo questa settimana, non la scorsa), un uomo politico deve riflettere. E molto. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 31/10/2008]

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