Aldo Grasso, Corriere della Sera 31/10/2008, 31 ottobre 2008
«Desinit in televisificum instrumentum» dicevano i latini per indicare una speranza gravemente delusa, o meglio: l’ingloriosa fine di qualcosa che all’inizio sembrava molto promettere
«Desinit in televisificum instrumentum» dicevano i latini per indicare una speranza gravemente delusa, o meglio: l’ingloriosa fine di qualcosa che all’inizio sembrava molto promettere. Tutto finisce in tv: la politica, la cronaca nera, quella rosa, le lotte di classe e di governo. Sembra un destino ineluttabile. Silvio Berlusconi, fondatore di una grande tv, pensa che sia colpa della tv se le cose vanno male: diffonde ansia, panico, sfiducia. Forse si riferisce a La talpa o forse no. Personalmente ogni sera la tv mi procura ansia, panico e sfiducia: è il momento in cui, cadesse il mondo, dicono la loro Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri (loro due, non ciò che rappresentano). Per rendere meno ansiogena la tv, Berlusconi vuole promuovere Mara Carfagna speaker del governo, dopo che Enrico Mentana l’ha sdoganata dal ruolo di soubrette a quella di portavoce. Del resto, un angelo custode della ministra è il magistrato Simonetta Matone, ospite fissa del salotto di Bruno Vespa. La Carfagna però non piace a Sergio Mariotti, in arte Klaus Davi, personaggio televisivo (partecipa stabilmente all’Arena di Massimo Giletti) ma anche titolare di un’agenzia di relazioni pubbliche (scrive della sua agenzia: «I plus della Klaus Davi & Co. sono la garanzia dei risultati di visibilità offerti ai clienti, quantificati ed espletati a termine del mandato, raggiunti in accordo con le esigenze dei clienti e nel rispetto delle strategie di comunicazione ideate ad hoc. Inoltre, la profonda rete di interazione con il media televisivo e i suoi referenti professionali consente un’efficace veicolazione dei contenuti di comunicazione attraverso i canali televisivi »). Per Mariotti-Davi la Carfagna è un testimonial catodico poco in sintonia col sentimento attuale. Bocciata, a prescindere. Ma se la Carfagna si affidasse all’agenzia di Davi, quale sarebbe il giudizio? Sì, tutto finisce in tv, anche la grammatica (i