Nouriel Roubini, la Repubblica 31/10/2008, 31 ottobre 2008
«Gli Stati Uniti sono entrati in una grave recessione che sarà più profonda e più lunga delle altre che questo Paese ha attraversato
«Gli Stati Uniti sono entrati in una grave recessione che sarà più profonda e più lunga delle altre che questo Paese ha attraversato. Le ultime due recessioni sono durate otto mesi ciascuna, con una caduta complessiva del Pil nel periodo recessivo di uno scarso 1,3 per cento nella contrazione dell´economia del 1990-91 e dello 0,4 per cento in quella del 2001. Si è osservato che una tipica recessione statunitense nel dopoguerra ha una durata di 10 mesi e che produce nel Pil un calo medio del 2 per cento. L´attuale contrazione economica, il cui inizio le mie analisi fanno risalire al primo trimestre del 2008, si prolungherà fino al quarto trimestre del 2009 con una flessione cumulativa nell´ordine di circa il 4 per cento. Dato che la maggior parte dei componenti della domanda aggregata del settore privato sta crollando drasticamente proprio in questo momento (consumi delle famiglie, investimenti nel mercato immobiliare, investimenti in strutture del settore non residenziale, spese in conto capitale del settore produttivo nei comparti del software e dei macchinari), si rende necessario un ulteriore consistente pacchetto di stimoli fiscali per alleviare la gravità e la durata dell´attuale contrazione dell´economia. E visto che gli incentivi fiscali diretti non sono stati efficaci nel rilanciare i consumi e le spese in conto capitale (perché le famiglie e le aziende preoccupate per la crisi stanno tagliando le spese) la nuova tornata di stimoli fiscali dovrà assumere la forma di una spesa diretta dello Stato per merci e servizi (preferibilmente investimenti produttivi in infrastrutture) e garantire il reddito a quegli agenti che nell´economia tendono a spenderlo (trasferimenti agli Stati e alle amministrazioni locali, assegni di disoccupazione più alti). Considerata l´entità della contrazione della domanda aggregata nel settore privato(nel 2009 potrebbe aggirarsi attorno ai 450 miliardi di dollari), si renderà necessario uno stimolo fiscale dell´ordine minimo di 300 miliardi di dollari. Questo pacchetto di stimoli fiscali dovrebbe essere sottoposto a votazione al Congresso e elargito appena possibile, poiché ogni dilazione aggraverebbe ulteriormente la crisi economica. Misure fiscali tese a stimolare l´economia approvate a febbraio o a marzo dell´anno prossimo, dopo l´insediamento del nuovo Congresso, sarebbero assolutamente tardive. L´intervento politico deve essere deciso immediatamente � in una delle sessioni «morte» che seguono l´elezione del nuovo presidente americano � per garantire che i tempi della politica non siano sconfitti da quelli della crisi». Questo è l´intervento che Nouriel Roubini, professore alla New York University e collaboratore di Repubblica, ha tenuto ieri alla Commissione economia del Congresso americano sulla necessità di un piano di stimoli economici, come proposto dalla maggioranza democratica e dal governatore della Fed Bernanke (Traduzione di Guiomar Parada)