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 2008  agosto 21 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Ieri è terminato il periodo in cui i ferrovieri non possono scioperare. Però, nonostante otto licenziamenti a Genova, cinque lavoratori a rischio licenziamento a Treviso e soprattutto un sindacalista addetto alla sicurezza spedito a casa perché le sue dichiarazioni non sono piaciute ai vertici aziendali, nessun sindacato ha ancora preannunciato neanche un minuto di sciopero.

• Come mai?
Secondo il sociologo Luciano Gallino siamo ormai tutti acquiescenti al potere. Secondo un’altra studiosa, Nadia Urbinati, avremmo dimenticato che il dissenso è il sale della democrazia.

Beh, intanto: i licenziamenti erano giusti o no?
Chi lo sa. Per esempio, nel caso di Treviso si sostiene che i cinque si sono fatti timbrare il cartellino da un collega perché non volevano far risultare in straordinario la doccia: avevano terminato un turno massacrante, con un caldo torrido e si sono ficcati di corsa sotto l’acqua fresca. C’è un’inchiesta. Pare che gli otto di Genova siano invece indifendibili, anche qui si tratta di una timbratura di cartellino collettiva, affidata a un collega. Tra l’altro è venuto fuori che questa pratica di far timbrare il cartellino a uno solo per tutti era molto diffusa. Il caso del sindacalista è invece più complicato. Il 14 luglio un treno Etr 500 senza passeggeri che stava uscendo dal deposito di Milano si è spezzato, cioè si è rotto il gancio tra le carrozze 11 e 12. La notizia s’è saputa qualche giorno dopo e il 18 luglio l’agenzia AdnKronos ha telefonato a uno dei rappresentanti della sicurezza delle Ferrovie (un sindacalista eletto dai lavoratori) e gli ha chiesto un parere. Il sindacalista, che si chiama Dante De Angelis, ha detto quanto segue: «Non abbiamo ancora ricevuto alcuna chiamata dai vertici aziendali, ma confidiamo che nei prossimi giorni ci spieghino cosa sta succedendo a questi treni. Negli ultimi mesi, come delegati, abbiamo messo in evidenza e segnalato all’azienda, a tutti i livelli, dall’amministratore delegato ai dirigenti territoriali, problemi riguardanti gli Etr e relativi a manutenzione, controlli sulla manutenzione e usura. Si tratta di treni oltremodo sfruttati». Questo alle 15.55. Alle 18.19 di quello stesso pomeriggio, l’azienda ha fatto sapere che, per ammissione degli stessi lavoratori, il treno s’era spezzato per un errore umano, cioè – come si è saputo in seguito – un certo dispositivo che doveva essere disinserito è invece rimasto in funzione. Uno sbaglio che, tra l’altro, s’è ripetuto pochi giorni dopo. Richiamato dall’AdnKronos alle 18.30, De Angelis ha insistito: «Non accettiamo che la responsabilità sia scaricata, come al solito, su un errore umano, essa è solo della cabina di comando e di responsabilità».

Non è che queste denunce del sindacalista siano chiarissime...
L’azienda, nella lettera di contestazione spedita il 24 luglio, sostiene che quanto detto dal sindacalista non risponde a verità e getta «grave discredito sulla Società e sulla Sua dirigenza, creando peraltro una grave situazione di procurato allarme ex-art 658» del Codice civile eccetera. Si chiedono giustificazioni, che il lavoratore sindacalista ha dato e che le Ferrovie non hanno ritenuto accettabili, per cui il giorno di Ferragosto è arrivata la lettera di licenziamento.

Bah, non mi pare tutta questa tragedia. Poi i sindacati, da che mondo è mondo, dicono sempre cose di questo genere. Non si allarma più nessuno.
Questo è un punto, ed è talmente vero che, sfogliando i giornali del 19 luglio, non si trova traccia delle dichiarazioni di De Angelis, dichiarazioni che quindi non hanno impressionato neanche gli impressionabilissimi giornalisti. Su questo il tribunale darà facilmente torto alle Ferrovie. Mi chiedo tuttavia che razza di vittoria sia questa: il sindacalista sarà trattato come Biscardi, che un magistrato giudicò non querelabile perché manifestamente non credibile.

C’è il fatto che, in ogni caso, i sindacati stanno fermi e ingoiano tutti questi licenziamenti, e le campagne di Brunetta, senza fiatare.
Nel caso delle Ferrovie, un punto da non sottovalutare riguarda la posizione di Moretti, l’amministratore delegato tagliateste, che è un ex dirigente della Cgil ed è stato messo a quel posto da Prodi e dal centro-sinistra. Una sollevazione della sinistra contro di lui darebbe al governo la possibilità di sostituirlo con un uomo di An o più probabilmente della Lega, che ci punta. Poi c’è la questione dei privati. Dall’anno prossimo compagnie private potranno trasportare passeggeri sulla rete e in particolare sulla rotta Roma-Milano, su cui si darà da fare pure la nuova Alitalia. Sono in arrivo i francesi e soprattutto i tedeschi. A quel punto, per la nostra azienda ferroviaria, non sarà più possibile scherzare. E Moretti – che scade nel 2010 – lo sa. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport, 21/8/2008]

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