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 2008  agosto 21 Giovedì calendario

MILANO

Le fiamme sulla pista 36L di Barajas e il tragico bilancio in vite umane di Madrid non devono trarre in inganno. I cieli mondiali, statisticamente parlando, sono sempre più sicuri. Liste nere e standard di manutenzione rigidi e uniformi (almeno in occidente) sembrano funzionare. E incidenti e morti sono in calo costante dal 1959. Nei primi otto mesi del 2008, ad esempio, le vittime sono state (compreso il disastro della Spanair) 340 contro la media di 525 del decennio precedente malgrado il numero dei passeggeri a bordo - raddoppiato in 10 anni anche in Italia - continui a crescere.

Il merito è di una rete di controllo sovranazionale che ha maglie sempre più strette: ogni aereo nei paesi più avanzati è sottoposto a tre check up rigorosissimi. Uno a ogni volo da parte del personale di bordo su tutta la strumentazione, una manutenzione ordinaria più o meno mensile che segue parametri strettissimi e una annuale che passa ai raggi X ogni singolo componente, dalle ali alle singole viti e rivetti. E basta una piccola anomalia non compatibile con il volo per metterlo a terra.

Le procedure di sicurezza imposte dalle Authority, come dimostra anche l’incidente di ieri - hanno però ancora qualche buco. E agosto si conferma anche quest’anno come il mese in cui i nodi tendono a venire al pettine con più frequenza. Il motivo è semplice. L’alta stagione riempie i cieli come le autostrade. Ogni aereo vola dalle 15 alle 16 ore al giorno. Lo fanno le low-cost come Spanair (anche se le più efficienti viaggiano con flotte molto giovani) e le compagnie di linea. E spesso - ammettono in camera caritatis molti piloti - si tende a sottovalutare piccole anomalie segnalate dalla strumentazione di bordo per evitare di bloccare un volo. Anche perché con gli operativi delle compagnie saturi e gli aerei di scorta ridotti al lumicino, basta un mezzo fuori servizio (com’è capitato ad Air One l’anno scorso e a MyAir a luglio) per mandare in tilt tutto il servizio.

Quest’anno poi la situazione è ancora più difficile. Il caro petrolio ha messo alle corde il bilancio delle compagnie. E tutti hanno iniziato a tirare la cinghia: la stessa Spanair, per dare un’idea, aveva appena annunciato un piano di 1.100 tagli. possibile che si risparmi anche sulla manutenzione? In teoria no. Le regole sono regole ed esistono severi controlli per farle rispettare. Ma tra i paletti stretti dei divieti c’è forse ancora troppo spazio per "l’austerity creativa" praticata da molte compagnie. I vettori Usa, ad esempio, hanno iniziato a volare con meno carburante a bordo per risparmiare sui consumi. E la sola Continental, per dare un’idea, è stata costretta a diverse decine di atterraggi "urgenti" (un gradino sotto l’emergenza) per evitare di restare a secco in aria.

Le statistiche non a caso fanno suonare su questo fronte qualche timido campanello d’allarme: nel 2007 per la prima volta da molto tempo il numero di incidenti e guasti è aumentato da 0,65 a 0,75 per milione di decolli. Con un dato stabile per l’Europa (0,32) e in aumento per i paesi dove volano ancora diverse carrette dei cieli come l’Africa (4,3) e la ex Russia (addirittura 8,4).

E l’Italia? Da noi le cose sembrano andare - facendo i debiti scongiuri - relativamente bene. Dopo la strage di Linate (ottobre 2001, 118 morti) l’unico grave incidente degli ultimi sette anni è stato quello dell’Atr72 della Tunisair naufragato nell’agosto 2005 nel mare di fronte a Palermo per un difetto all’indicatore del carburante. "Il sistema di sicurezza dei nostri aeroporti è molto migliorato", dice l’ultima relazione annuale per la sicurezza sul volo. E gli inconvenienti registrati nel 2007, scrive il rapporto, sono legato per lo più a casi di "sottoseparazione di aerei" (velivoli che volavano troppo vicini) e occupazioni indebite di pista legati a confusioni di nominativi nelle comunicazioni via radio.

Un altro segnale positivo a livello statistico per i cieli italiani è il netto calo (-20%, dice l’Enac) dei reclami dei passeggeri legati a cancellazioni o ritardi dei voli per guasti.

(21 agosto 2008)