Andrea Tarquini, la Repubblica 21/8/2008, 21 agosto 2008
La Germania è decisa a blindare la sua economia contro la minaccia di scalate nei settori strategici da parte di fondi sovrani di paesi esterni all´Unione europea e di altri investitori extra-Ue
La Germania è decisa a blindare la sua economia contro la minaccia di scalate nei settori strategici da parte di fondi sovrani di paesi esterni all´Unione europea e di altri investitori extra-Ue. Cioè essenzialmente Berlino prepara un muro per difendersi soprattutto da quella che percepisce come crescente invadenza di fondi sovrani e investitori russi, cinesi o di paesi musulmani. «Non vogliamo isolarci, continueremo ad accogliere gli investimenti stranieri a braccia aperte, limiteremo al minimo l´applicazione della futura legge», ha assicurato il ministro dell´Economia, il cristianosociale bavarese Michael Glos. E dopo il pressing del Bdi, la Confindustria tedesca, il progetto di legge è stato un po´ annacquato, come notano i media tedeschi. Ma l´essenziale resta. E sullo sfondo delle crescenti tensioni tra Russia e Occidente acquista anche grande valenza politica. La legge prevederà che il governo potrà chiedere informazioni su ogni acquisizione di aziende tedesche per un pacchetto di azioni che sia superiore al 25 per cento dei diritti di voto da parte di fondi sovrani o altri investitori stranieri. Sono esclusi dalla norma gli investitori e le aziende dell´Unione europea e dell´Area europea di libero scambio, cioè Islanda, Norvegia e Svizzera. Il governo potrà esigere chiarimenti a priori, su richiesta degli investitori o dell´azienda in questione, o a posteriori di sua iniziativa. Berlino potrà opporsi all´acquisizione se il potere politico riterrà che essa costituisce una minaccia all´ordine pubblico e alla sicurezza nazionale. Per la Repubblica federale è una svolta, dopo oltre mezzo secolo di porte aperte incondizionate. Ma negli ultimi tempi il crescente interesse di fondi sovrani o di grandi investitori russi, cinesi, arabi o di paesi musulmani a entrare in forza nell´azionariato di imprese tedesche ritenute rilevanti per la strategia di sicurezza nazionale ha sollevato forti timori per la sovranità economica. Si era parlato di tentativi di scalate russe a Deutsche Telekom, numero uno europeo delle telecomunicazioni cablate. L´oligarca russo Oleg Deripaska ha acquisito il 10% di Hochtief, numero uno dell´edilizia, e il suo "collega" Blavatnik il 19% di Air Berlin, seconda compagnia aerea nazionale. Altre due aziende nel mirino degli investitori extracomunitari sono Hapag-Lloyd, su cui ha puntato gli occhi il fondo sovrano malaysiano Temasek, e Daimler, il numero due mondiale delle auto di lusso, che interessa al fondo di Abu Dhabi. La legge dovrà passare al vaglio del Bundestag, il Parlamento federale, ma vista l´ampia maggioranza il suo passaggio è sicuro. Entrerà in vigore il primo gennaio.