varie, 21 agosto 2008
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DE ANGELIS Dante Velletri (Roma) 20 giugno 1961. Ferroviere. Macchinista del deposito locomotive di Roma San Lorenzo
DE ANGELIS Dante Velletri (Roma) 20 giugno 1961. Ferroviere. Macchinista del deposito locomotive di Roma San Lorenzo. Delegato per la sicurezza. Licenziato il 13 agosto 2008 per le sue dichiarazioni sul caso degli Eurostar «spezzati», nell’ottobre del 2009 il Tribunale di Roma ne ordinò il reintegro riconoscendo l’illegittimità del provvedimento • «[…] Il 14 luglio un treno Etr 500 senza passeggeri che stava uscendo dal deposito di Milano si è spezzato, cioè si è rotto il gancio tra le carrozze 11 e 12. La notizia s’è saputa qualche giorno dopo e il 18 luglio l’agenzia AdnKronos ha telefonato a uno dei rappresentanti della sicurezza delle Ferrovie (un sindacalista eletto dai lavoratori) e gli ha chiesto un parere. Il sindacalista, che si chiama Dante De Angelis, ha detto quanto segue: ”Non abbiamo ancora ricevuto alcuna chiamata dai vertici aziendali, ma confidiamo che nei prossimi giorni ci spieghino cosa sta succedendo a questi treni. Negli ultimi mesi, come delegati, abbiamo messo in evidenza e segnalato all’azienda, a tutti i livelli, dall’amministratore delegato ai dirigenti territoriali, problemi riguardanti gli Etr e relativi a manutenzione, controlli sulla manutenzione e usura. Si tratta di treni oltremodo sfruttati”. Questo alle 15.55. Alle 18.19 di quello stesso pomeriggio, l’azienda ha fatto sapere che, per ammissione degli stessi lavoratori, il treno s’era spezzato per un errore umano, cioè – come si è saputo in seguito – un certo dispositivo che doveva essere disinserito è invece rimasto in funzione. Uno sbaglio che, tra l’altro, s’è ripetuto pochi giorni dopo Richiamato dall’AdnKronos alle 18.30, De Angelis ha insistito: ”Non accettiamo che la responsabilità sia scaricata, come al solito, su un errore umano, essa è solo della cabina di comando e di responsabilità [...] L’azienda, nella lettera di contestazione spedita il 24 luglio, sostiene che quanto detto dal sindacalista non risponde a verità e getta ”grave discredito sulla Società e sulla Sua dirigenza, creando peraltro una grave situazione di procurato allarme ex-art 658” del Codice penale eccetera. Si chiedono giustificazioni, che il lavoratore sindacalista ha dato e che le Ferrovie non hanno ritenuto accettabili, per cui il giorno di Ferragosto è arrivata la lettera di licenziamento. [...]» (Giorgio Dell’Arti, ”La Gazzetta dello Sport” 21/8/2008). «Era già stato cacciato due anni fa (e poi reintegrato) per essersi rifiutato di guidare un treno dotato del sistema Vacma, il contestatissimo pedale di sicurezza a ”uomo morto” abbandonato poi per un sistema più avanzato. [...]. La motivazione di Ferrovie: ”Ha rilasciato dichiarazioni false che hanno creato un ingiustificato allarme sulla sicurezza dei treni”. Il commento di Giorgio Cremaschi (Rete 28 aprile - Cgil): ”Quel licenziamento è un atto di autentico fascismo aziendale”. La notizia è stata lanciata dalla rivista Ancora in marcia: ”Il macchinista Dante De Angelis è stato licenziato solo per avere dichiarato pubblicamente quello che tutti pensiamo”. E cioè: ”Che lo spezzamento dei due Eurostar a Milano rappresenta un incidente potenzialmente molto pericoloso e un campanello d’allarme per la questione della manutenzione, della progettazione e dei controlli sugli Etr”. La conclusione: ” un attacco frontale alla sicurezza e ai delegati finalizzato a cucire la bocca a tutti. [...]”. La replica di Ferrovie è arrivata con una nota: ”Il licenziamento non è stato motivato per aver diffuso notizie sull’episodio, ma per aver reso dichiarazioni false, infondate e pretestuose”. Dichiarazioni che, sottolinea il comunicato, ”hanno creato un grave danno all’azienda gettando discredito e generando nella clientela una percezione negativa”. Il procedimento disciplinare è iniziato il 25 luglio: ”Con la formale contestazione scritta da parte dell’azienda”. [...] Gli incidenti sotto accusa risalgono al 14 e 22 luglio quando due Etr 500 si sono ”spezzati” mentre vuoti uscivano ed entravano dal deposito di Milano. Un terzo incidente, la rottura di un merci vicino a Salerno, è stato denunciato da alcuni lavoratori con una lettera al ministro Matteoli. Sui primi due episodi la magistratura ha aperto un’inchiesta. Le Ferrovie hanno subito parlato di un errore umano e di un difetto nella progettazione del sistema frenante di sicurezza (Scmt): ” stato azionato sulla locomotiva di testa mentre era ancora inserito su quello di coda. Ma la sicurezza non è mai stata messa in discussione”. De Angelis, invece, macchinista del deposito locomotive di Roma San Lorenzo, dopo il secondo incidente ha puntato il dito contro ”l’usura o l’inadeguatezza della manutenzione del gancio”: ”Con il treno in linea e a carico di viaggiatori sarebbe stata una tragedia”, ha dichiarato il 18 luglio. Il giorno dopo ha poi corretto il tiro: ”Non vorrei che le mie dichiarazioni, così come riportate dalla stampa, possano essere interpretate nella direzione di gettare un allarme generale sulla sicurezza delle nostre ferrovie, tra le più sicure d’Europa”. [...]» (Alessandra Mangiarotti, ”Corriere della Sera” 17/8/2008). «[...] Due anni fa se l’era cavata con un giorno di sospensione. Aveva alzato la voce assieme ai colleghi macchinisti contro l’uso pericoloso del Vacma, o pedale dell’uomo morto, e la sua protesta dal programma Report di Rai3 era balzata agli occhi di milioni di italiani. Le Fs si infuriarono e minacciarono di licenziarlo. Poi però ritirarono il provvedimento, concordando un giorno di sospensione dal lavoro. Questa volta è diverso, e i vertici della Spa non sembrano avere intenzione di indietreggiare. Dante De Angelis, leader storico dei macchinisti e rappresentante per la sicurezza, ha veramente perso il lavoro. Licenziato - accusa la rivista dei macchinisti ”Ancora in Marcia” - per aver raccontato che il 14 luglio un Eurostar si è spezzato in due. Quella mattina l’Etr 500 stava lentamente raggiungendo la stazione Centrale di Milano dal deposito della Martesana, dove alle 7 sarebbe dovuto partire alla volta di Roma. L’Eurostar però non ha mai imbarcato nessun passeggero perché si è spaccato in due fra l’XI e la XII carrozza. L’incidente, causato dalla rottura di un gancio, è del 14 luglio: l’azienda tace e non diffonde la notizia per quattro giorni, De Angelis racconta e il 18 fa scoppiare la bufera. Su quella vicenda e su quella ”fotocopia” del 22 luglio, quando un altro Eurostar si è spezzato in due mentre percorreva il tragitto inverso (dalla stazione di Milano al deposito), la procura del capoluogo lombardo ha aperto un’inchiesta. [...]» (Elisabetta Pagani, ”La Stampa” 17/8/2008). Dalla storia del primo licenziamento è stato tratto il docu-film Quando combattono gli elefanti (regia di Simone Amendola), prodotto col finanziamento del ministero della Cultura, proposto alla Mostra del cinema di Venezia 2008 che l’ha rifiutato. Sposato, tre figli.