Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Show di Berlusconi, ieri al tribunale di Milano. Si celebrava un’udienza del processo Ruby e l’ex premier è apparso a un tratto per assistere a un’udienza in cui non era prevista la sua partecipazione: deponevano infatti funzionari della questura. Ma il Cav. ha attratto nonostante tutto l’attenzione su di sé, parlando con i giornalisti e dicendo la sua sulle feste di Arcore, i travestimenti e i presunti libertinaggi che lo hanno portato sul banco degli imputati.
• Vogliamo ricordare i termini del processo Ruby?
La notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 arriva in questura a Milano una ragazza che si fa chiamare Ruby e il cui vero nome è Karima el Mahroug. Sta dentro una sospetta storia di furti, uno di quegli affari confusi in cui finiscono così spesso quelli che vivono un po’ ai margini. Ci sono tuttavia due dettagli non trascurabili: Karima è bellissima ed è minorenne. La stanno interrogando per capire meglio le faccende che la riguardano, quando arriva in questura una telefonata addirittura di Berlusconi: molto tranquillamente il premier (in quel momento era premier) prega i funzionari della questura di affidare la giovane al consigliere regionale Nicole Minetti, che sarebbe arrivata poco dopo, e di chiudere il caso alla maggiore velocità possibile. La giovane infatti, dice Berlusconi, è la nipote di Mubarak, in quel momento ancora dittatore in Egitto, e fermarla troppo a lungo potrebbe avere conseguenze imbarazzanti nei rapporti tra Roma e il Cairo. Alle due e mezza del mattino si presenta effettivamente Nicole Minetti (un’altra bellezza), che prende la ragazza, la porta fuori dalla questura e, appena arrivata all’angolo, la saluta e se ne va. Questa vicenda ha messo nei guai Berlusconi, accusato prima di tutto di concussione (avrebbe spaventato i funzionari di polizia inducendoli a un comportamento non conforme) e poi di prostituzione minorile. Ruby, in interrogatori successivi, pronunciò le parole “bunga bunga”, su cui non credo di doverla intrattenere. I pm milanesi sostengono che Berlusconi si sia portato a letto la ragazza, sapendo che era minorenne. Su questo, il Cav. nega, ma nega pure la presunta vittima.
• Ieri Berlusconi era tranquillo?
Molto tranquillo. E del resto era solo venuto a vedere, lo interrogheranno a fine maggio. Ha molto parlato con i giornalisti, però. «I famosi festini di cui mi si accusa erano cene assolutamente eleganti. È vero, le ragazze si travestivano, anche da poliziotto, ma lo facevano perché si trattava di gare di burlesque».
• Che cos’è il “burlesque”?
Suppongo che Berlusconi volesse alludere a uno spettacolo mascherato traversato da una sfumatura erotica (forse più di una sfumatura). È il burlesque americano in cui eccelle Dita von Teese. C’è anche un burlesque inglese, molto antico, parodia letteraria all’inizio, ai nostri tempi spettacolo comico-leggero, qualcosa che potrebbe somigliare a quello che mezzo secolo fa si chiamava “avanspettacolo”. Nell’avanspettacolo di Berlusconi le ragazze si travestivano, almeno così ha riferito, nell’udienza del 16 aprile, Imane Fadhil, altra bellezza marocchina invitata alle feste del Cav. La Minetti sarebbe apparsa in abiti da monaca, parodiando Sister Act, la Iris Berardi con la faccia di Ronaldinho (maschera di Ronaldinho, gambe di fuori eccetera: non so come il travestimento da Ronaldinho possa risultare erotico).
• Berlusconi ha confermato?
Sì. Nega la mascheratura da suora, non si ricorda quella da Ronaldinho, ne ha raccontate altre da poliziotta, da infermiera, da Babbo Natale. Insiste sul fatto che tutto si svolgesse in un’atmosfera di simpatia, gioiosità, divertimento. «Sono sempre stato corretto, queste ragazze hanno la sola colpa di essere venute a casa mia per delle cene normali dove a volte alla fine c’erano degli spettacolini teatrali. Le donne sono esibizioniste per loro natura». Queste gare di burlesque ad Arcore non si fanno più («con tutto quello che è successo»), ma Berlusconi ha ammesso che non vede l’ora di ricominciare. I vestiti per i travestimenti – una sessantina - erano stati regalati da Gheddafi, «tutti neri con i diamanti».
• Che ha detto dei cd di Apicella che gli faceva regalare alla fine e dentro cui le ragazze trovavano sempre banconote per qualche migliaia di euro?
«Mantengo queste ragazze perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo. Hanno perso il lavoro, i fidanzati. Mi sento responsabile perché l’unico loro torto è stato quello di accettare un invito a cena a casa del premier. È stata rovinata la vita a trenta ragazze, è una cosa scandalosa. Io ho sempre mantenuto ragazze, ragazzi, uomini, anziani, perché me lo posso permettere, nonostante la rapina del secolo mi abbia derubato di 500 milioni (riferimento al lodo Mondadori - ndr). Quando uno ha una barca non deve preoccuparsi di quanto gli costa l’equipaggio. Quanto a quello che queste ragazze stanno dicendo adesso, mi sembra che abbiano imparato una parte a memoria e le loro testimonianze siano tutte uguali. Non ho mai pagato una donna per fare sesso».
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 21 aprile 2012]