Angela Vitaliano, il Fatto Quotidiano 21/4/2012, 21 aprile 2012
NEW YORK, RITROVATI I RESTI DEL PRIMO BAMBINO DEL LATTE - C’è
un via vai diverso a Prince Street, una delle strade più famose di Soho, meta di shopping e di amanti di ristoranti alla moda. La maggior parte dei passanti guarda incuriosita i segni della polizia che impediscono di avvicinarsi all’ingresso del 127 e, in particolare, al seminterrato del palazzo. Chi ha buona memoria ed è di queste parti, però, comprende subito, anche senza aver seguito le news in tv, che la ricerca riguarda i possibili resti del corpo del piccolo Etan Kalil Patz, il bambino di sei anni scomparso il 25 maggio (divenuta giornata mondiale dei bimbi scomparsi) del 1979 in circostanze mai chiarite. Quello di Patz divenne un caso famosissimo anche perché la sua foto finì, prima fra le altre, sulle buste del latte e, per settimane, i media si occuparono quasi ossessivamente della storia.
LA SCOMPARSA di Etan, infatti, sconvolse la città non solo per la sua giovane età ma anche per il fatto che quella era la prima volta che i suoi genitori gli avevano dato il permesso di percorrere da solo i due isolati fino alla fermata dello scuolabus. A quella fermata, Etan non arrivò mai. Quando alle 15.30 i suoi genitori non lo videro tornare a casa, diedero l’allarme e le ricerche scattarono immediatamente e non si arrestarono per settimane. Purtroppo senza risultati. Era chiaro che il bambino non fosse riuscito ad allontanarsi molto dalla sua abitazione, ma la sua vita sembrava essere stata cancellata in maniera indelebile. Nel 1991, i compagni di cella di un certo Josè Ramos, accusato di molestie su altri bambini e, al tempo del rapimento, amico di una baby sitter occasionale di Etan, dissero alle autorità che era stato lui a molestare e uccidere il piccolo. Ma non riuscirono mai ad incriminare Ramos. I genitori di Etan vinsero una simbolica causa civile: due milioni di dollari, mai riscossi. Ora, però, la polizia di New York ha un nuovo sospettato, un uomo di 75 anni, Othniel Miller, che all’epoca lavorava nel seminterrato di Prince Street. Miller era stato già interrogato perché era stato visto regalare ad Etan un dollaro.
ORA, invece, dopo la riapertura delle indagini un anno e mezzo fa, sembra che le ricerche abbiano riportato alla luce delle tracce che potrebbero incastrare il vero responsabile della scomparsa di Etan. In tutti questi anni, i genitori di Etan non si erano mai rassegnati. Nella data della scomparsa del loro bambino hanno sempre fatto arrivare a Ramos una sua foto con scritto: “Cosa hai fatto al mio piccolo?”.