varie, 21 aprile 2012
Raffaelo Salvador, 72 anni e sua moglie Giacomina Zanchetta, 67. Lui, nato in Etiopia ad Addis Abeba, ex sottoufficiale dell’aeronautica militare in pensione da quindici anni, dopo una recente operazione a un occhio a causa di una cataratta s’era fatto nervoso e depresso «perché gli era venuto il terroredelle malattie»
Raffaelo Salvador, 72 anni e sua moglie Giacomina Zanchetta, 67. Lui, nato in Etiopia ad Addis Abeba, ex sottoufficiale dell’aeronautica militare in pensione da quindici anni, dopo una recente operazione a un occhio a causa di una cataratta s’era fatto nervoso e depresso «perché gli era venuto il terroredelle malattie». Lei, tutta casa e chiesa, faceva parte del coro della parrocchia. I due, genitori di Giovanni e Sabrina, abitavano in una bella villetta a a Vittorio Veneto dove i vicini, da qualche tempo, li sentivano discutere di continuo. L’altra sera, mentre tutto in tavola era pronto per la cena, chissà perché per l’ennesima volta presero a litigare furiosamente e d’un tratto l’uomo imbracciò il suo fucile, sparò tre colpi in petto alla consorte, e subito dopo si puntò l’arma in faccia e fece fuoco. La mattina dopo il fratello della Zanchetta, non riuscendo a contattare i coniugi per telefono, entrò in casa e li trovò riversi sul pavimento della cucina in una pozza di sangue. Verso le 19.30 di giovedì 19 aprile in una villetta dalle pareti rosa in via Del Lavoro 126 a Vittorio Veneto (Treviso).