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Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Accordo ufficiale, ieri, tra Daimler, Renault e Nissan. Le tre case automobilistiche…
• Oddìo, prevedo già una montagna di numeri e di percentuali.
Beh, posso raccontargliela più semplicemente. Ognuna delle tre case metterà a disposizione delle altre due le proprie competenze industriali, le proprie piattaforme e tutto quanto può tornare utile. Si chiama “sinergia”. Per fabbricare la tale macchina avrei dovuto far ricorso a questo o quello strumento, invece i partner con cui mi sono messo d’accordo il 7 aprile 2010 quello strumento ce l’hanno già, me lo fanno adoperare e così io risparmio un mucchio di soldi e posso tener bassi i prezzi delle vetture che butto sul mercato. Quanto risparmio? Parecchio, quattro miliardi, forse cinque. Quindi ci saranno tagli dei posti di lavoro? Il 15,01% della Renault è in mano allo stato francese e l’altro giorno il ministro dell’Industria, Charles Estrosi, ha detto: «Parigi approva la partnership e il suo rappresentante in consiglio difenderà la strategia industriale dello Stato. In particolare, lo Stato vigilerà sull’impatto occupazionale in Francia, che dovrà essere positivo».
• Se non tagliano i posti di lavoro, dove si realizzeranno i risparmi?
Intanto, il comunicato di Estrosi dice che non si taglieranno posti di lavoro «in Francia». Poi l’Unione europea ha imposto norme anti-inquinamento che renderanno costosissima in futuro la costruzione di un’automobile, specialmente se di piccole dimensioni. Un’automobile piccola deve avere un prezzo basso. Per far profitti con un prezzo basso, bisogna vendere molte unità e risparmiare il più possibile nella fase di costruzione. Arndt Ellinghorst, analista di Crédit Suisse, sostiene che questo accordo è stato innescato dall’Unione europea. Del resto la Bmw, rivale della Mercedes, sta negoziando per le stesse ragioni un’intesa con Peugeot-Citroen e ha avviato una joint con Sgl Carbon per produrre carrozzerie ultraleggere in fibra di carbonio.
• Che c’entra la Mercedes?
La Mercedes è Daimler, cioè uno dei tre protagonisti dell’accordo di cui stiamo parlando. Daimler lavora con tre marchi: Mercedes Benz, Smart e Maybach. Bmw non è per ora un avversario pericoloso. Produce meno di un milione di vetture l’anno. Lavora con i marchi Mini e Rolls Royce. Il vero nemico da contrastare è Volkswagen con i suoi nove marchi (Volkswagen, Audi, Seat, Skoda, Volkswagen Commercial, Lamborghini, Bentley, Bugatti e, dal dicembre 2009, Porsche). Il 15 gennaio Volkswagen ha comprato il 19,9% di Suzuki per 1,7 miliardi di dollari. Senza Suzuki, nel 2009 ha venduto 6,250 milioni di auto. Se si conta anche Suzuki si superano gli 8,7 milioni complessivi.
• Chi è il più forte di tutti?
Volkswagen-Suzuki. Però Toyota, da sola, ha venduto nel 2009 7,813 milioni di vetture, dunque è giusto considerarla ancora la più forte, nonostante i recenti guai con i freni che l’hanno costretta a ritirare dal mercato otto milioni di macchine e a incamerare un perdita di un miliardo e quattro. Al terzo posto c’è General Motors, che dovrebbe aver venduto sette milioni e mezzo di vetture, ma ha chiuso il 2009 con perdite per 4,9 miliardi. Seguono il trio dell’intesa di ieri, con 6,796 milioni di macchine, Ford con 4,817 milioni (inclusa Volvo), Hyundai+Kia 4,758, Fiat+Chrysler 3,577.
• Beh, e le caratteristiche di questo accordo di ieri?
Posso dirgliele, se lei si sente pronto per le percentuali. Le tre case si sono scambiate una con l’altra un piccolo pacchetto azionario del 3,1%. In particolare: Daimler ha preso il 3,1% di Renault e il 3,1% di Nissan. Renault e Nissan si sono divise un pacchetto del 3,1% di Daimler. Sono più pegni morali che finanziari. Daimler capitalizza 37 miliardi di euro, Renault 10,5 miliardi, Nissan 29,7 miliardi. Renault e Nissan si partecipano a vicenda: fino all’accordo di ieri, Renault aveva il 44,3% di Nissan e Nissan il 15% di Renault. Questo 15% pulito le spiega perché lo stato francese possegga il 15,01%: lo 01% gli serve per restare il primo azionista. Dal punto di vista operativo le tre case condivideranno a partire dal 2013 le tecnologie per i modelli Smart a 2 e 4 posti e Renault Twingo. La Renault-Nissan fornirà alla Daimler motori a benzina e diesel a 3 e 4 cilindri, mentre i tedeschi forniranno motori benzina e diesel a 4 e 6 cilindri per Infiniti, il marchio di lusso della Nissan. Per quanto riguarda i veicoli commerciali leggeri, la Mercedes-Benz punta ad ampliare il proprio portafoglio, grazie alla tecnologia fornita dalla Renault. Spero che non le sia venuto il mal di testa. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 8/4/2010]
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