frammenti vari, 8 aprile 2010
Tags : Augusto Barbera
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BARBERA, AUGUSTO"
•2002
[...] Nel maggio del 1992 Giuliano Amato forma il suo governo con i partiti tradizionali, ma c’è una novità. MARIO SEGNI: ”Il comitato 9 giugno, formato da 150 parlamentari e guidato da Augusto Barbera, Enzo Bianco e da me, incontra il presidente incaricato e pone come condizioni per il voto di fiducia la legge per l’elezione diretta dei sindaci e la neutralità del governo sul referendum successivo, quello che introdusse il sistema dei collegi uninominali (celebrato nell’aprile 1993, conquistò l’83 per cento dei consensi, ndr )”.
Barbara Palombelli, Corriere della Sera 4/2/2002 (Scheda numero: 10838).
•2005
[...]autore con Andrea Morrone di La Repubblica dei Referendum: un quorum variabile basato sugli "elettori attivi"".
Michele Smargiassi, La Repubblica 29/05/2005
•2007
Ex ministri, intellettuali, imprenditori, sindacalisti: ecco alcune pensioni eccellenti.
[...] Augusto Barbera 9.387
L’Espresso 8 febbraio 2007.
•2008
Renato Schifani, capogruppo dei forzisti al Senato va sul sicuro: «Chi meglio di Franco Bassanini, che Sarkozy ha già chiamato nella commissione Attalì, potrebbe dare un contributo per riformare anche la nostra macchina statale? Ma come costituzionalista mi sentirei di fare il nome di Augusto Barbera».
Carmelo Lopapa, La Repubblica 28/01/2008
Gli atenei italiani erano 41 una decina d’anni fa, adesso sono saliti a 94.
Augusto Barbera, costituzionalista: "Sogno di trovare all’ingresso dei paesi il cartello ”comune de-universitarizzato’”.
G. A. STELLA-S. RIZZO, La deriva, Rizzoli 2008, capitolo XIV.
•2009
«Nel 1993. Si era deciso di entrare nel governo Ciampi con tre personalità elette nel nostro partito da indipendenti: Luigi Berlinguer, Augusto Barbera e Vincenzo Visco. Questo la mattina. Poi nel pomeriggio la Camera bocciò l’autorizzazione a procedere per Craxi e Occhetto riunì di corsa la segreteria. Fu votata l’uscita dal governo con un solo voto contrario, il mio» (Piero Fassino)
Fabrizio D’Esposito, il Riformista 22/4/2009
Chi l’ha detto che in caso di vittoria del sì al referendum elettorale si andrebbe inevitabilmente verso lo scioglimento delle Camere? A parere di Augusto Barbera, illustre politologo di area pd e promotore della consultazione, «la situazione sarebbe molto diversa da quella che si verificò nel 1993, quando la vittoria del sì al referendum antiproporzionale portò a elezioni anticipate nel ”94. Anzitutto in quel caso ci fu un cambiamento radicale del sistema elettorale, dal proporzionale al maggioritario, mentre stavolta ci sarebbe solo un aggiustamento di quello vigente. E in più quello eletto nel ”92 era un Parlamento delegittimato perché persino al Quirinale veniva considerato il ”Parlamento degli inquisiti”».
Panorama, 21 maggio 2009