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 2010  aprile 08 Giovedì calendario

PANNUNZI Roberto

PANNUNZI Roberto Roma 4 marzo 1948. Narcotrafficante • «[...] il broker, il ”Principe del narcotraffico”, l’uomo che Oltreoceano, in quel di Medellin e dintorni, era diventato il garante presso i narcos dei fratelli-cugini di Cosa nostra, oltre che l’acquirente di riferimento della ”ndrangheta [...] catturato a Madrid nell’aprile del 2004 e poi estradato in Italia, aveva ottenuto gli arresti domiciliari per motivi di salute il 6 luglio 2009. Lui che era sottoposto al regime del carcere duro, il 41 bis, che già un’altra volta se l’era svignata dal carcere sempre con la scusa della salute cagionevole, li aveva fregati una seconda volta: il 7 dicembre 2009, il magistrato del Tribunale di Sorveglianza l’ha autorizzato a trasferirsi per accertamenti medici presso una casa di cura della capitale. Soffriva di cardiopatia ischemica post infarto. Risultato: dal 15 marzo 2010 è irreperibile. Che figuraccia, che mortificazione per quegli inquirenti e investigatori che l’hanno seguito dagli inizi degli anni ”80, che l’arrestarono nel ”94 e poi se lo videro scappare una prima volta dopo nemmeno due anni. Mortificazione e senso di impotenza: ” come se fosse scappato Escobar” Come è possibile che svanisce nel nulla il più importante broker italiano di cocaina, che importava fino a due tonnellate di polvere bianca al mese, che possedeva una nave, ”Mirage II”, per i trasferimenti di coca dall’America latina al Mediterraneo, che una volta ottenne dai narcos la liberazione di un ”collega” di Cosa nostra, trattenuto come ostaggio a garanzia del passaggio di denaro per l’acquisto di una partita di coca? solo colpa di decisioni discutibili di una magistratura di sorveglianza e di pareri favorevoli espressi dagli inquirenti? O c’è dell’altro? Perché Pannunzi stava scontando una pena definitiva di 16 anni, 4 mesi e 25 giorni e aveva un’altra condanna giunta in Appello per 20 anni. Era al 41 bis e appaiono incomprensibili le ragioni che hanno portato i magistrati a concedergli i domiciliari e poi il trasferimento in una clinica senza sorveglianza, nonostante la precedente evasione. [...] Roberto Pannunzi, cresciuto tra Roma e Siderno, Locride. Si legge in un vecchio rapporto della Finanza: ”La prima volta di Pannunzi fu nel 1983, quando emerse in una inchiesta su un traffico di eroina tra Sicilia, Calabria e Canada. In quell’occasione furono sequestrati 16,9 chili di eroina. Pannunzi era affiliato alla nota famiglia Macrì di Siderno”. Trent’anni di onorata società, anzi carriera. Per Roberto Pannunzi non è ancora il tempo di andare in pensione» (Guido Ruotolo, ”La Stampa” 8/4/2010).