Emily Stefania Coscione, Novella 2000, n. 14, 08/04/2010, pp. 40-44, 8 aprile 2010
Paul Burrell, l’ex maggiordomo di Lady Diana, diventato famoso e ricco grazie al libro Al servizio della mia regina, vive in un appartamento sopra il negozio di fiori che ha acquistato a Farndon un paesino nel Nord dell’Inghilterra
Paul Burrell, l’ex maggiordomo di Lady Diana, diventato famoso e ricco grazie al libro Al servizio della mia regina, vive in un appartamento sopra il negozio di fiori che ha acquistato a Farndon un paesino nel Nord dell’Inghilterra. […] Fino a poche settimane fa, si diceva felice della sua nuova vita ad Orlando, in Florida, dove si era trasferito nel 2005 con Maria e i due figli, Alexander, 25 anni, e Nicholas, 22, entrambi studenti universitari. […] Ora, però, il suo matrimonio è in crisi. Pare che Maria, sua moglie da 25 anni, lo abbia lasciato, ma lui rifiuta di confermarlo, dicendo di essere tornato a vivere nel suo paese solo «perché mi mancava il fish and chips» (piatto di pesce con patatine fritte). Lei, dicono i suoi famigliari, non ne vuole più sapere dopo le accuse, avanzate lo scorso anno dalla stampa britannica, secondo cui il marito sarebbe, in realtà, gay e il matrimonio solo una copertura. […] L’associazione con la principessa ha fruttato a Burrell milioni di dollari, grazie a libri, apparizioni televisive, tour teatrali e, soprattutto, partecipazioni a cene e ricevimenti ufficiali, pagate con cifre a sei zeri. Le cose sono cambiate quando, due anni fa, Burrell, accusato più volte di aver tradito la memoria di Lady D, ha testimoniato al processo sulla morte della principessa, ammettendo poi di aver mentito in una registrazione ottenuta da un giornalista sotto copertura. Gli americani non glielo hanno perdonato e immediatamente la produzione ha cancellato il reality televisivo in cui l’ex maggiordomo insegnava a delle ragazze come trasformarsi in vere principesse. […] Burrell può ancora fare affidamento su un compenso di circa 200 mila euro l’anno, grazie a un accordo con un’azienda statunitense che utilizza il suo nome per una linea di mobili in stile principesco. Ma il vino da lui prodotto, il Royal Butler Wine, non vende, e il progetto di una collezione di gioielli da lui disegnati, ispirandosi a Diana, non trova sostenitori. Vendono pochissimo anche gli orsacchiotti con le iniziali ”PB” e i mini servizi da tè, disponibili sul suo sito web. *** «Fa più male che bene alla memoria di nostra madre. Sarebbe meglio evitasse di nominarla» (Harry d’Inghilterra di Paul Burrel, ex maggiordomo di Lady Diana).