Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il decreto sicurezza è legge dello Stato: ieri il Senato lo ha approvato una volta per tutte, senza le norme blocca-processi, rese inutili dalla nuova legge, in vigore dall’altro ieri, che sospende le iniziative giudiziarie contro capo dello Stato, presidente delle Camere e premier fino a che questi sono in carica. Il punto di vista della maggioranza sul decreto sicurezza approvato ieri è ben riassunto da Maurizio Gasparri: «Finalmente una svolta storica per la tutela e la sicurezza dei cittadini dopo l’impotenza della sinistra. Abbiamo approvato un decreto che inasprisce le norme contro i clandestini, contro la mafia, contro chi guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di droghe e che rende più rapidi i processi per i reati di più grave allarme sociale, mentre include per gli immigrati l’aggravante della clandestinità». Il punto di vista dell’opposizione nelle parole della Finocchiaro (Pd): « anticostituzionale» e di Luigi Li Gotti (IdV): «I reati adesso aumenteranno». L’Udc, che si è astenuta, ha detto che il provvedimento è solo di facciata. Le norme vere stanno nel disegno di legge, del quale si deve ancora discutere.
• Insomma, a questo punto siamo più sicuri o siamo meno sicuri?
Non è successo niente, ma non per quello che dice l’Udc. Non succederà granché neanche dopo l’approvazione del disegno di legge. Perché le leggi possono essere bellissime, ma poi c’è il problema di applicarle. E su chi ricade il carico maggiore di nuove leggi sulla sicurezza? Su polizia, carabinieri, guardia di finanza, forestale, vigili del fuoco. E in che stato si trovano questi corpi che dovrebbero tutelarci dai reati? In un brutto stato, amico mio, molto brutto.
• Lei si sta facendo le domande e si sta dando le risposte. Una procedura nuova.
E’ che le domande sono troppe e lei ne ha a disposizione solo cinque. La settimana scorsa c’è stata una manifestazione unitaria di tutte le sigle sindacali di polizia e forze armate. Hanno firmato un documento contro il governo, benché si tratti prevalentemente di gente di destra. Il fatto è che non è più questione di destra o di sinistra: la Finanziaria estiva taglia tre miliardi in tre anni al capitolo sicurezza. Non si tratta di un fatto nuovo. Questi tre miliardi di tagli sono l’ultimo atto di una lunga stagione di sacrifici. Per esempio, limitandosi alla sola polizia, i governi prima di questo hanno già chiuso otto commissariati a Napoli, una cinquantina di distaccamenti di polizia stradale, sei scuole. La finanziaria dell’anno scorso tagliò 240 milioni e bloccò il turn-over in modo tale che l’organico scenderà entro il 2010 di 3.900 unità. I capi della polizia si consideravano già l’anno scorso sotto organico di 5700 agenti. E un mucchio di volanti non escono perché non ci sono i soldi per la benzina oppure perché le auto sono fuori uso. I carabinieri hanno a disposizione 40 mila macchine e di queste più di 10 mila hanno percorso più di 300 mila chilometri. L’uso di elicotteri e motovedette è ormai ridotto al minimo. Amato riferì in Parlamento che ai vigili del fuoco, incerti se pagare l’affitto o comprare la benzina, aveva suggerito di lasciar stare l’affitto. Del resto, qualche tempo fa l’Enel fece un controllo e constatò che tre reparti della Guardia di Finanza in Piemonte erano gravemente morosi sulle bollette della luce. Della Guardia di Finanza!
• E gli stipendi?
Non ne parliamo. Proprio ieri si sono saputi i risultati di un’indagine della Ugl, il sindacato di destra di Renata Polverini. Un poliziotto con venti-trent’anni di servizio non arriva a mille e duecento euro al mese, che sembra francamente incredibile. Per avvicinarsi a mille e cinquecento, mille e seicento deve fare molti straordinari e, come sappiamo e abbiamo scritto, il suo straordinario è valutato alla stessa stregua di quello degli statali fannulloni.
• Faranno un secondo lavoro.
E’ vietato. Se lo fanno, è in nero.
E’ così per tutte le forze dell’ordine?
La Polverini ha fatto interrogare cinquemila poliziotti, mille forestali, duemila agenti della penitenziaria, e mille vigili del fuoco. Non c’erano i carabinieri, ma non credo che i militi avrebbero dato risposte molto diverse. C’è scoraggiamento e autentica difficoltà di vita. Come tutti, gli agenti hanno famiglia e sperano umanamente di migliorare la loro condizione. Ma della possibilità di miglioramenti non si vede l’ombra, perché ogni governo – di destra o di sinistra – taglia e vuole più lavoro. Adesso i clandestini sono criminali. Sa quanti arresti teorici bisognerebbe fare in pochi giorni? Settecentomila. E sa quanti reati si commettono ogni ora? Trecento. Ha capito perché le dico che il decreto sicurezza è teoria alo stato puro? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 24/7/2008]
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