ItaliaOggi 24 luglio 2008, Franco Bechis, 24 luglio 2008
Tavaroli scoprì i furbetti. ItaliaOggi 24 luglio 2008 Giuliano Tavaroli scoprì i furbetti del quartierino prima della guardia di finanza e perfino delle denunce giornalistiche
Tavaroli scoprì i furbetti. ItaliaOggi 24 luglio 2008 Giuliano Tavaroli scoprì i furbetti del quartierino prima della guardia di finanza e perfino delle denunce giornalistiche. Lo ha rivelato il pm Fabio Napoleone della procura di Milano a Marco Tronchetti Provera durante la sua audizione del 27 giugno scorso come persona informata dei fatti sulle intercettazioni illegali del gruppo Telecom. In uno dei passaggi chiave della testimonianza raccolta in oltre 150 pagine il pm spiega come la security di Telecom avesse anticipato tutti nell’inchiesta sul banchiere Gianpiero Fiorani, allora alla guida di quella che si chiamava ancora Banca popolare di Lodi. Anche per questo dalla procura di Milano il lavoro di Tavaroli viene ritenuto professionale e credibile...La notizia è contenuta nei dossier sequestrati dalla magistratura e che per il momento non possono essere utilizzati in attesa che la Corte Costituzionale decida se debbano o meno essere distrutti e se mai un giorno potranno costituire fonte di prova in un processo. Ma la documentazione raccolta sui cosiddetti furbetti del quartierino è solo la punta di diamante di una serie di dossier Tavaroli, fra cui spicca anche quello sul fondo Oak, che tante polemiche sta causando in queste ore dopo le affermazioni di Tavaroli su presunte tangenti destinate ai Ds durante la scalata di Roberto Colaninno a Telecom Italia. Ma non c’è solo questo nelle due testimonianze rese alla magistratura il 27 e il 28 giugno scorsi prima da Tronchetti Provera e poi dall’ex amministratore delegato di Telecom Italia, Carlo Buora. Poco o nulla in quella di quest’ultimo, che ha sgranato gli occhi ad ogni documento mostrato dalla magistratura. Buora non si era accorto che la security Telecom stava indagando sui suoi presunti conti in Svizzera. E manco fu Tavaroli a raccogliere il dossier da un consulente, ma il suo successore. Tronchetti, pur prendendo le distanze dal suo ex capo della sicurezza, fornisce ai magistrati non poche notizie. La prima è che effettivamente Tavaroli era apprezzato per il suo lavoro tecnico, tanto da essere in due occasioni difeso e raccomandato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio (allora ed ora), Gianni Letta. Vero pure che almeno in due occasioni furono affidate a lui attività di relazioni pubbliche: organizzare un pranzo prima con Massimo D’Alema (grazie a Lucia Annunziata) e poi con Umberto Bossi. In cambio il capo delle relazioni pubbliche fece attività di intelligence su Riccardo Ruggiero. Notizia finale: Tronchetti pagò Maurizio Costanzo poco meno di 9 milioni di euro per avere consigli su La7... Franco Bechis