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 2008  luglio 25 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Il ministro Gelmini non è contraria alla settimana corta a scuola, al grembiule per le femmine o comunque a una specie di divisa per gli studenti. Vuole anche ripristinare il sette in condotta, nel senso che la condotta, secondo lei, deve influenzare il profitto (questo concetto, valido nella scuola di una volta, è stato abolito del tutto con il varo dello Statuto degli Studenti all’epoca del primo governo Prodi). Un tempo, col 7 in condotta, si veniva rimandati in tutte le materie. Ma, naturalmente, se qualcuno era molto bravo nel profitto, il collegio dei professori dava alla fine l’otto. Mentre se il ragazzo o la ragazza, oltre a comportarsi male, non studiava, veniva sanzionato.

• Scusi, come si fa a rimandare uno studente in tutte le materie? Gli esami di riparazione non esistono più.
Il ministro, in questa intervista radiofonica, ha detto che lei il sistema dei debiti e dei crediti da portarsi dietro lo abolirebbe e ripristinerebbe gli esami di riparazione alla vecchia maniera. «La scuola dovrebbe continuare a fornire le ore di recupero, in modo da non costringere le famiglie a spender soldi con le ripetizioni». Si ripromette di prendere una decisione l’anno prossimo. Secondo me, li ripristinerà, oltre tutto c’è un atteggiamento favorevole – dico “mentalmente” – anche da parte della sinistra. Mario Pirani su Repubblica, per esempio, appoggia senza riserve queste idee, compresa quella del grembiule o comunque di una regola minima su come vestirsi in classe.

Mi interessa il sabato di vacanza. Questa sì che è una bella notizia.
Sarkozy l’ha introdotto in Francia e a Roma so che l’hanno sperimentato per esempio al Giulio Cesare, dove in certi casi si fa addirittura il sabato corto, con uscita due ore prima. Le famiglie non apprezzano tutte allo stesso modo: quelle con più soldi, che fanno effettivamente il week end, sono contente di non doversi sacrificare perché i figli devono andare a scuola. Quelle meno abbienti, che non hanno tutta questa ossessione per il fine-settimana, hanno subito fatto presente che con la settimana corta non sanno dove mettere i figli. Sono perciò contrarie. Beh, io dico che questo di decidere tenendo conto delle esigenze delle famiglie è il modo sbagliato di affrontare il problema, Qui non si tratta di far contenti mamma e papà o di tenergli magari i figli. Qui si tratta di capire se, dal punto di vista dello studio, è meglio avere la settimana di cinque giorni o di sei. La risposta è ovviamente che è meglio la settimana di sei giorni. Infatti se si vuol far vacanza il sabato, ma non rimetterci in termini di orari, bisogna allungare la permanenza a scuola dal lunedì al venerdì. Ci sono anche le statistiche che lo dimostrano, ma non c’è bisogno di citarle per capire che a scuola le ultime ore sono quelle di minor rendimento. Quindi, aggiungere un’ora in fine mattinata dà poco in termini di profitto. Perciò, di tutte le cose che ha detto la Gelmini questa è l’unica che mi vede nettamente contrario. Anche se probabilmente sarà adottata per ragioni di risparmio. Il numero di insegnanti deve essere tagliato e infatti il ministro – ma qui dovrà vedersela con i sindacati – non lo dice apertamente, ma progetta anche di reintrodurre l’insegnante unico nella scuola elementare.

Se lei ha da far critiche solo al sabato di vacanza, significa che rivedrebbe con piacere le ragazze col grembiule?
La Gelmini ha ragione quando dice che il grembiule annulla le differenze tra ricchi e poveri. Aggiungo che una regola sull’abbigliamento trasmette il concetto che la scuola è un’istituzione che ha una disciplina, che la disciplina è un valore e che è un valore rispettarla. Ha lo stesso significato il ripristino del 7 in condotta. Senza mettersi lì a fare i caporali, un minimo di senso di responsabilità e di buone maniere quando si sta tra i banchi deve essere preteso.

Non sarebbe male dare qualche indicazione anche sull’abbigliamento dei professori.
Al Silvio Pellico di Cuneo, un liceo classico, l’hanno fatto. La cosa non è stata accolta male. Quel preside del resto s’è limitato a dar consigli o raccomandazioni. Anche piuttostio generici, e riassumibili nel concetto: «Per favore, vestiamoci da professori».

Mi domando se i problemi della scuola sono questi.
La scuola ha un problema di filosofia di fondo. Negli anni Settanta s’è affermato il principio che l’istituzione scolastica era assimilabile alla fabbrica, con gli studenti nella parte dei lavoratori sfruttati e i professori e i presidi in quella dei padroni sfruttatori. Tante delle decisioni prese da allora vengono da lì. Prima ci liberiamo dei cascami di questa scemenza e meglio è. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 25/7/2008] (leggi)

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