Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  luglio 25 Venerdì calendario

Piazza Navona due I girotondi preparano lo show di gennaio. La Stampa 25 luglio 2008 Le date non sono neutrali

Piazza Navona due I girotondi preparano lo show di gennaio. La Stampa 25 luglio 2008 Le date non sono neutrali. Dicono qualcosa di cosa vogliamo, se non proprio esattamente chi siamo. Chi manifesta il 14 luglio in Francia non sarà con ogni probabilità un nostalgico di Luigi XVI. Chi ricorda il 12 dicembre del ”69 in Italia è difficile sia un neo o postfascista. Dalle date si capisce qualcosa anche su quella domanda un po’ avvilente che è «quale fine sta facendo la sinistra italiana»? Dopo l’estate, salto in avanti. Sappiamo che il Pd manifesterà in autunno, un classico, ma anche una scelta obbligata per tentare una qualche rianimazione del partito, data annunciata da Walter Veltroni il 25 ottobre. Non si sapeva invece che i «micromeghisti» - nome più appropriato di «girotondini», che evoca un’altra stagione e può dar luogo a confusioni, dopo certe precisazioni di Nanni Moretti - stanno già preparando la loro risposta, un «seminario nazionale» che si annuncia a dir poco agguerrito. Si terrà a gennaio, probabilmente a metà mese, a Roma. Per la sede c’è chi sussurra un teatro (l’Eliseo), ma sul punto nulla è stato deciso. Non una cosa in piazza, ma una giornata di riflessione. «Apriremo immediatamente sul sito un mega-forum di discussione, che si prolunghi per tutto l’anno, e si concluda in gennaio con un seminario nazionale, su cosa debba e possa essere l’opposizione». Il dibattito coinvolgerà tutte le associazioni e i club di base della società civile, ma anche - quel che è solo a prima vista curioso - «tante sezioni e singoli militanti del Pd che soffrono come paralizzante, o peggio, la prudenza dei loro dirigenti, punteggiata da compulsive e ricorrenti tentazioni al dialogo con il regime». Insomma, anche se connotato in modi più riflessivi (decisive in questo senso certe critiche di Furio Colombo al tandem Flores-Pardi), il «seminario» potrebbe avere lo stesso effetto devastante di piazza Navona l’8 luglio. Manifestare a gennaio, subito dopo la prima finanziaria del nuovo governo Berlusconi, e a tre mesi dalla campagna elettorale per le europee che potrebbero decidere qualcosa dei vertici insidiati del partito democratico, è molto più che un obliquo messaggio ai democrat. Tanto più se, suggerisce chi è in questo giro, ci sarà sicuramente Sabina Guzzanti, anche se non a fare uno show; e non dovrebbe mancare Tonino Di Pietro. Flores, Pardi e Colombo non nascondono reciproche incomprensioni, e anche critiche, nel numero di MicroMega in uscita oggi (col titolo «Il regime non passerà!»). In questo, scrivono, «siamo certamente molto cristiani, e intendiamo restarlo: ”Sia il vostro parlare sì sì, no no, perché il di più viene dal maligno”, Vangelo di Matteo, 5,37». Il problema è che è assai difficile, nella sinistra italiana 2008, applicare il precetto evangelico. Sostiene chi sta lavorando all’insieme di iniziative di MicroMega che «il numero su piazza Navona non è affatto, come pure potrebbe sembrare, una catalogazione autocelebrativa, ma una piattaforma di lancio per ciò che ancora possiamo fare nei prossimi mesi. L’idea non è di andare in piazza, ma farsi sentire comunque in modo forte, col nostro stile, anche al chiuso. A meno che...». A meno che lo scenario cambi. Per oggi, la fotografia ritrae questo quadro: il focus sarà centrato sulle leggi ad personam di Silvio e la riforma istituzionale, eterno terreno di sospetti d’inciucio col Pd. Di Pietro ha già annunciato che il suo partito «è in mobilitazione permanente», parteciperà attivamente. Ma ci saranno, appunto, diverse «sezioni del Pd». L’Unità ha avuto un atteggiamento ambivalente, all’indomani di Piazza Navona parlò di «bella piazza sporcata da Grillo», ma ieri no, col suo direttore Antonio Padellaro criticava la firma del Colle sul lodo Alfano. A MicroMega tengono a sottolineare di non essere rivolti contro il Pd, e rivendicano con orgoglio di essere ospitati sul server della Repubblica. In giorni nei quali, però, il gruppo dirigente dei democrat spiffera a chiunque passi un’insofferenza per il lavoro d’inchiesta del quotidiano, lavoro che altrove sarebbe normale. Cantava Francesco Guccini, attento alle date come da tradizione (post)comunista, «questa leadership in settembre/ non sarebbe pesata così/ un’estate finiva più nature/ dieci anni fa, o giù di lì». Rimpianto per un tempo che, evidentemente, non c’è più. JACOPO IACOBONI