varie, 25 luglio 2008
FUNARI
Gianfranco Roma 21 marzo 1932. Conduttore tv. Spinto forse dai picchi d’audience che aveva fatto raggiungere a trasmissioni che lo avevano ospitato (come Markette di Chiambretti), il direttore di Raiuno pensò di offrirgli l’occasione per un rientro, mettendogli a disposizione quattro prime serate di aprile/maggio 2007, in periodo fuori garanzia. Nella sua vita Funari non era mai andato in onda su Raiuno, mai in prima serata, mai di sabato. Gli venne messo vicino Diego Cugia, che aveva spopolato alla radio con Jack Follia e aveva collaborato nel 2005 al Rockpolitik di Celentano (gran successo). Il programma, battezzato Apocalypse Show, fingeva che si dovessero gli ultimi minuti prima dela fine del mondo e tentava di ottenere un effetto importante contrastando la spensieratezza del varietà al senso di morte della catastrofe globale (specie in chiave ambientalistica). Flop clamoroso e licenziamento di Cugia dopo la seconda puntata. Inutile anche il ripensamento del format col nuovo titolo Vietato Funari. Aldo Grasso: «Il più brutto spettacolo della sua pur lunga carriera» • «La responsabilità è mia, ho accettato un autore sbagliato, ci sono stati attriti ideologici» (a quelli di Striscia, ricevendo il tapiro) • Rappresentante, croupier, nel 1967 fu notato da Oreste Lionello che gli propose di partecipare ai suoi spettacoli di cabaret. Debutto al Derby di Milano, nell’80 arrivò in tv col programma di Telemontecarlo Torti in faccia, cui seguì Aboccaperta, nell’84 portato in Rai. Il grande successo arrivò con Mezzogiorno è (Raidue 1987-1990) e Mezzogiorno italiano (Italia1 1991). Allontanato dalla Fininvest dopo una polemica con Berlusconi, condusse Zona franca, trasmesso su 75 emittenti locali sparse in tutta Italia. Tornato su Rete4 nel 1993 (Funari News, Punto di Svolta, L’originale), in seguito diresse senza fortuna il quotidiano Indipendente • «Io li ho messi davvero i politici in mutande, e sembra assurdo, ma c’era molta più libertà in questo senso ai tempi di Andreotti e Craxi che oggi. E che io Craxi l’ho ridotto male, pieno di botte e cicatrici. Ma sa quale è stato il vero reato dei potenti italiani? Non le tangenti, che rappresentavano un costo politico, ma l’aver permesso di far carriera a chi non aveva talento e aver impedito la carriera a chi aveva talento. Io ho avuto fortuna, la maggior parte no» • «Gianfranco Funari, in mutande o in cravatta, che fuma e che sfuma, che blatera scurrile e dice alla telecamera: ”Aho’, inquadrame le cosce de ”sta signora. Mo’ si scopro che l’ascolto s’empenna, m’encazzo”. Funari è il più avanti di tutti. La sua gestualità è cosa da grande attore ottocentesco. Frase sincopata in attesa di sincope. Punta, è chiaro, a morire in diretta» (Giancarlo Dotto) • «Vengo da una famiglia di fumatori incalliti. A casa nostra c’era la nebbia tanto era il fumo. Mio nonno è morto a 108 anni. Io accendo una sigaretta dopo l’altra senza soluzione di continuità. In gergo televisivo: è un unico piano sequenza». Si accese una sigaretta durante l’ultima puntata di Vietato Funari dicendo a Paolo De Andreis: «Nun te preoccupa’, la multa la pago io» (60 mila euro, che però non gli vennero contestati) • Possedeva una Bentley, grande dolore quando gliela rubarono: «Era un mio grande amore. Nessun’altra potrà ridarmi la stessa gioia e le stesse emozioni» • A febbraio 2008 fu ricoverato nel Reparto di rianimazione, unità coronarica, del San Raffaele di Milano e messo in coma farmacologico. Ripresosi, confidò: «Non immaginavo di essere circondato da tanto amore: da parte dei miei amici e di mia moglie Morena. Dopo questa esperienza ho deciso che voglio lasciarle un figlio» • Morena Zapparoli è la terza moglie (il primo brevissimo matrimonio in gioventù, il secondo nell’87 con l’ex ballerina della Scala Rossana Seghezzi).