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 2008  luglio 25 Venerdì calendario

la Repubblica, venerdì 25 luglio Parigi. «In Italia ci porteranno solo il mio cadavere e nient´altro»

la Repubblica, venerdì 25 luglio Parigi. «In Italia ci porteranno solo il mio cadavere e nient´altro». Parola di Marina Petrella. L´ex brigatista, gravemente malata, lo ha detto al secondo marito, che mercoledì sera è stato autorizzato a visitarla nell´ospedale psichiatrico parigino di Sainte-Anne. La donna preferisce lasciarsi morire piuttosto che farsi trasferire in Italia, anche se restasse in un ospedale e non in carcere. Ma nelle ultime ora tra i suoi amici si sono diffuse voci incontrollabili e per il momento non confermate: la Petrella potrebbe venire scarcerata a causa delle sue condizioni di salute. Hamed Merakchi, che non vedeva la moglie dal 10 aprile, ha raccontato ieri mattina alla radio l´incontro: «L´ho trovata molto, molto indebolita. Si direbbe che è invecchiata di vent´anni. Sembra una vecchietta. Spero che tutto si aggiusti, poiché non siamo in un paese di selvaggi». Dal momento del suo arresto, nell´agosto dell´anno scorso, la Petrella ha perso il 20 per cento del suo peso e oggi l´ago della bilancia si ferma ad appena 39 chili. «Assomiglia ai detenuti dei campi di concentramento - ha aggiunto il marito - . Ha provato ad alzarsi in piedi ma non c´è riuscita e ho dovuto aiutarla a risedersi». Merakchi, come aveva già fatto la figlia Elisa Novelli, ha criticato la Guardasigilli, Rachida Dati, che martedì ha giustificato il mantenimento in stato di detenzione dell´ex brigatista: «E´ curata bene, la prognosi non è riservata». Secondo i suoi medici e i suoi amici, invece, la Petrella sarebbe in condizioni gravissime, affetta da tendenze suicide e da denutrizione. Il suo caso, pur non avendo sollevato la mobilitazione di quegli intellettuali che difesero a spada tratta Cesare Battisti, suscita però un certo imbarazzo nel governo. Valeria Bruni Tedeschi, cognata di Nicolas Sarkozy, è andata a trovare la Petrella, portandole così un sostegno «politico» non indifferente. Secondo i pochi fuorusciti italiani che ancora vivono qui (quasi tutti sono ormai liberi, i latitanti sono solo una manciata di persone), il caso Petrella sarebbe stato sollevato durante la riunione del consiglio dei ministri di mercoledì. Perfino Sarkozy avrebbe messo sul tavolo l´idea di una scarcerazione per motivi di salute, incontrando però una certa opposizione in seno al governo. La libertà provvisoria, in ogni caso, non annullerebbe il decreto di estradizione, contro il quale pende ancora un ricorso davanti al Consiglio di Stato. Giampiero Martinotti