La Stampa 24 luglio 2008, LUCA FORNOVO, 24 luglio 2008
I due piani di Intesa per il salvataggio. La Stampa 24 luglio 2008 Per la modifica della legge Marzano, necessaria per il salvataggio dell’Alitalia, occorre ancora del tempo
I due piani di Intesa per il salvataggio. La Stampa 24 luglio 2008 Per la modifica della legge Marzano, necessaria per il salvataggio dell’Alitalia, occorre ancora del tempo. Lo stesso ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha fatto sapere che domani, nella riunione del Consiglio dei ministri, non verrà approvata alcuna riforma della Marzano. Forse di una legge salva-Alitalia se ne parlerà nella prossima riunione di Palazzo Chigi che potrebbe essere fissata venerdì 1° agosto. Ma è ancora tutto da vedere anche perché una frangia del governo nutre ancora qualche perplessità nel mettere mano alla Marzano e quindi pilotare Alitalia verso il commissariamento, che faccia da preludio a uno spezzatino della compagnia accompagnato da una gestione flessibile degli esuberi e dalla falcidia dei creditori, senza passare da un concordato. Perplessità che potrebbero essersi rafforzate specie dopo la visita di ieri a Palazzo Chigi del presidente di Alitalia, Aristide Police, piuttosto freddo verso l’ipotesi del commissariamento. Ma se il governo prende tempo, domani a fare i primi passi per salvare Alitalia sarà l’advisor Intesa Sanpaolo che al vaglio del consiglio d’amministrazione della banca sottoporrà l’approvazione di una bozza del piano Fenice che contempla due diverse alternative, legate però da un filo comune: la partecipazione della AirOne dell’imprenditore Carlo Toto al rilancio della compagnia di bandiera. Probabilmente già domani o sabato la bozza del piano, predisposta dalla divisione corporate e investment banking, guidata da Gaetano Miccichè, verrà valutata dai vertici della Magliana. La differenza sostanziale tra le due ipotesi è che nella prima, il piano A, Toto, attraverso Ap Holding, il veicolo che controlla AirOne, parteciperà - insieme a un gruppo di investitori industriali - all’aumento di capitale per salvare Alitalia. La nuova compagnia, la cosiddetta newco, acquisterà il ramo Alitalia per cassa e successivamente Toto incasserà denaro fresco cedendo alla nuova Alitalia il 100% delle azioni AirOne per cassa. Nel secondo caso, il piano B, invece Toto non parteciperà all’aumento di capitale ma la newco verrà capitalizzata solo da un gruppo di investitori, che potrebbero essere: il fondo Clessidra e i gruppi industriali Benetton, Ligresti, Gavio, Pirelli e Marcegaglia. Investitori che potrebbero apportare un capitale tra i 700 e gli 800 milioni. Anche in quest’ipotesi è previsto che la newco acquisti il ramo Alitalia per cassa. Solo successivamente l’imprenditore Toto conferirà il ramo AirOne in cambio di azioni della nuova compagnia di bandiera. chiaro, quindi, che in entrambi gli scenari Toto diventerà socio della nuova Alitalia, anche se resta ancora da definire quale peso avrà di preciso all’interno della compagine azionaria. Le due alternative prevedono, poi, due diversi impatti sull’organizzazione del gruppo. Nel piano A la nuova Alitalia dovrà ottenere dall’Enac la certificazione per operare con linea aerea solo per l’attività ex Alitalia. Mentre AirOne continuerà in una prima fase con la sua struttura, le certificazioni, i marchi e i codici. Le conseguenze organizzative del piano B comportano, invece, che la newco dovrà ottenere dall’Enac la certificazione per operare sia per l’attività ex Alitalia che per l’attività ex AirOne. Quindi un iter burocratico più lungo. Entrambi i piani, come già detto, contemplano l’acquisizione da parte della newco delle attività della vecchia Alitalia ovvero: la flotta di aeromobili, le pertinenze immobiliari e circa 15 mila dipendenti, considerato che gli altri 5 mila sono in esubero. Ancora da sciogliere è il nodo del debito, se venga acquisito o meno e in che che proporzioni (a fine giugno l’indebitamento di Alitalia era di 1.121 milioni di euro). Nel caso che passi la riforma della Marzano, il piano di Intesa prevede che la nuova compagnia possa rilevare 400-500 milioni del debito collegato. Diversa è la questione se non ci sarà una nuova legge sulla ristrutturazione delle grandi imprese. In questo caso Intesa Sanpaolo propone ai vertici della Magliana che la newco non venga gravata delle passività del passato e di tutti i costi complessivi e generali, che non consentirebbero di rendere attiva una gestione pesantemente passiva. Secondo le stime dell’advisor, grazie al piano, Alitalia si ritroverà in cassa una dotazione di 800 milioni oltre all’apporto patrimoniale di Airone (valutato intorno ai 250-350 milioni) e il suo portafoglio di contratti per l’acquisto dei nuovi aerei. Un patrimonio complessivo che per la newco ammonterà a 1,4 miliardi e che se verrà varata una riforma della Marzano non correrà il rischio di essere fagocitato dal processo di liquidazione della vecchia società. Sempre con la nuova Marzano sarà possibile - d’accordo con i sindacati - anche una contrattazione individuale tra azienda e lavoratori per agevolare gli esuberi attraverso delle buonuscite. All’interno dei 5 mila esuberi ci sarebbero 550 piloti (140 solo per il cargo che dovrebbe essere ceduto), 1.100 assistenti di volo, 2.300 dipendenti di terra. LUCA FORNOVO