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 2011  giugno 12 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Siamo di nuovo i primi produttori di vino al mondo e questa notizia ci fa piacere intanto perché abbiamo sorpassato i nostri rivali di sempre in questo settore, cioè i francesi, e poi perché siamo subissati ogni giorno da rapporti che dimostrano come siamo agli ultimi posti quasi in tutto, il paese non cresce, gli italiani non hanno voglia di lavorare, eccetera eccetera. L’ultimo in ordine di tempo è stato il rapportone di 14 pagine preparato dal settimanale “The Economist” che puntando a demolire Berlusconi («The man who screwed an entire country», «L’uomo che ha fregato un intero paese», titolo di copertina) denuncia soprattutto la nostra bassa crescita, appena superiore a quella dello Zimbabwe.

Nel vino invece…
Beh, i dati sono consolanti. Provengono dalla Coldiretti, che li ha a sua volta ricavati dalle tabelle della Commissione Ue. Sostanzialmente è accaduto quest la produzione è calata fortemente in Germania, Cechia, Ungheria, Austria e Romania (dal 25 al 51%) ed è scesa anche in Francia, di appena l’1%, una quota sufficiente però a riconsegnare il primato all’Italia la cui vendemmia 2010-2011 è risultata uguale in termini quantitativi a quella dell’anno precedente. Qualche numer abbiamo sfornato 49,6 milioni di ettolitri (1 ettolitro = cento litri) pari a un fatturato di 7,82 miliardi, contro i 46,2 milioni di ettolitri della Francia. Tutta l’Europa vale 157,2 milioni di ettolitri (-3,7%). Secondo Saverio Romano, ministro delle politiche agricole, potremmo ancora crescere.

Sì, ma sul piano della qualità? Perché magari produciamo di più, ma il vino è diventato scadente.

A leggere questi rapporti non si direbbe. Sempre in base a quello che dice la Coldiretti possiamo contare su un numero di riconoscimenti maggiore di quelli attribuiti alla produzione francese, 504 vini a denominazione di origine controllata (Doc) controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (Igt). I dati del primo bimestre 2011 mostrano un incremento delle esportazioni del 15% (specie verso Usa e Cina), boom che sarebbe difficile ottenere con un vino di qualità discutibile. Domenico Bosco, responsabile del settore enologico coldiretti, sostiene addirittura che il vino italiano è di moda. Il settore dà complessivamente lavoro a un milione e duecentomila persone. Intorno al vino gravitano aziende di tutti i tipi: oltre a quelle ovvie (agricoltura, trasformazione, commercio-ristorazione, distribuzione) anche quelle che ci verrebbero in mente con più difficoltà: dalle assicurazioni ai cavatappi, dall’editoria all’industria del benessere (esiste anche l’enoterapia). C’è pure il turismo, in questa lista: il vino muove il 7% di tutto il flusso vacanziero verso il nostro paese.

Visto che oggi abbiamo deciso di parlare bene dell’Italia: altri settori in cui primeggeremmo?
Il cibo è comunque un prodotto di punta nostro, con testimonal stranieri d’eccezione.
Il cancelliere tedesco Angela Merkel si è guadagnato il soprannome di «cancelliera della pasta». Il britannico Gordon Brown nel libro Saints and Celebrities Cookbook ha indicato i “fagottini di mozzarella” come suo piatto preferito. Nicolas Sarkozy e Carla Bruni adorano la caprese con mozzarella di bufala campana, pomodoro fresco e basilico. Michelle e Barack Obama amano risotti e spaghetti: gli stringozzi alla carbonara sono il piatto preferito della first lady, la pizza è la passione culinaria del presidente degli Stati Uniti. Secondo Coldiretti l’Italia è l’unico paese al mondo a poter offrire 4.471 prodotti tradizionali regionali.

E al di fuori del comparto mangereccio?
A parte un numero impressionante di nicchie (il famoso tessuto produttivo italiano fatto di aziende piccole ad alta specializzazione), un comparto di importanza enorme è quello della moda. Nonostante le tante difficoltà dell’industria tessile, messa fortemente in crisi dalla concorrenza cinese, la moda continua a essere il fiore all’occhiello del made in Italy. Sentiamo Franca Sozzani, direttrice di Vogue: «Non esiste paese al mondo con una così alta concentrazione di marchi come l’Italia. Questi marchi sono famosi, hanno successo perché sono il risultato di menti creative, perché sono propositivi, reali e, qualità da non sottovalutare, portabili. Abbiamo stilisti così famosi da essere più volte citati in film stranieri o il cui nome è diventato il titolo stesso di un film. Nelle strade dello shopping più note di ogni città e paese i nomi italiani sono quelli con il maggior numero di negozi».

Potremmo concludere che l’Economist ha torto?
No, perché il paese non cresce, questo è innegabile e sono innegabili anche le responsabilità di Berlusconi che ha governato per otto degli ultimi dieci anni. Però, come ha scritto un intelligente confutatore delle tesi troppo sicure del settimanale britannico, «ci sono più cose in cielo e in terra d’Italia, di quante ne contenga la filosofia del settimanale di St. James»

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 12 giugno 2011]

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