LICIA GRANELLO, la Repubblica 12/6/2011, 12 giugno 2011
IL TRIONFO DEL VINO ITALIANO SORPASSATA LA FRANCIA "SIAMO PRIMI NEL MONDO"
La notizia fa scalpore: l´Italia ha superato la Francia nella produzione di vini. Il dato, relativo alla produzione dell´ultima vendemmia, arriva dalla Commissione europea, che ha rilevato una produzione di 49,6 milioni di ettolitri per l´Italia contro i 46,2 milioni di ettolitri della Francia.
A spingere sul tasto dell´ottimismo dopo le stagioni della grande crisi enologica, una nota della Coldiretti sull´export dell´ultimo periodo, aumentato del 15%, risultato di una crescita record - 31% - negli Stati Uniti, diventati il primo mercato di sbocco in valore davanti alla Germania. Percentuali felici anche per quanto riguarda le vendite all´interno della UE (+ 6%). Il tutto, conglobato nel valore record dell´esportazione, pari a 3,93 miliardi di euro, superiori per la prima volta ai consumi nazionali.
Va detto, però, chiosa la Coldiretti, che il sorpasso è il frutto di una sostanziale stabilità della produzione in Italia e di un calo in Francia. L´anno scorso, infatti, la Francia ha deciso di ridurre sensibilmente la quantità enologica, a partire dallo Champagne, perché le cantine erano ancora piene, gli ordini in calo, le esportazioni in difficoltà. Una contrazione che ha fatto gridare al miracolo l´Assoenologi, fiera del primato italiano nella produzione di bollicine, anche a costo di confondere prosecchi e spumanti dolci con gli Champagne....
Sarebbe stato facile svuotare i magazzini abbassando i prezzi, ma i vignerons transalpini hanno pensato che era meglio tener duro, aspettando tempi migliori, evitando di svendere i loro gioielli, figli di una fama ultrasecolare. Una politica che sta cominciando a pagare ora, con il lento, ma sicuro risveglio dei mercati.
In Italia, al contrario, qualcuno ha scelto di vendere comunque, anche a prezzi super scontati. La possibilità di declassare da Docg a Igt o vendere gli eccessi alle cantine sociali ha tentato vignaioli piccoli e grandi. A confortare i fautori dei listini iper convenienti, le esportazioni, finalmente col segno più.
«Quella del primato dei vini italiani mi sembra una vittoria di Pirro», spiega Ampelio Bucci, il cui Verdicchio è quotato tra i migliori bianchi italiani. Bucci è tra i fondatori della Fivi, associazione vignaioli indipendenti italiani, che fa parte dei "Vignerons d´Europe ed è supportata da Slow Food. «Intanto, nella summa della produzione bisogna iscrivere i tantissimi litri destinati a diventare mosto rettificato, per irrobustire i vini di bassa qualità che non arrivano alla gradazione minima per la commercializzazione. E poi stiamo lottando perché Bruxelles impedisca la liberalizzazione nell´impiantare nuove vigne. Come possiamo metterci in competizione sul piano della quantità, quando i Paesi del nuovo mondo, dal Cile all´Australia, dispongono di terra a non finire e non devono sottostare alle nostre regole? Io vado continuamente all´estero a vendere i miei vini, e so che la maggioranza delle bottiglie italiane che si vedono sugli scaffali è ancora roba da pochissimi euro».