Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 12 Domenica calendario

BBC LACRIME E SANGUE IL WORLD SERVICE PIÙ COLPITO

«R.I.P. Bbc World Service». Riposi in pace il World Service della Bbc. Il biglietto con questa scritta accompagna un mazzo di fiori che una mano anonima ha appeso sulla facciata della sede della British Broadcasting Corporation, a Londra.
È stata accolta così la notizia che il servizio pubblico del Regno Unito si prepara a una politica di lacrime e sangue, con drastici tagli di personale e di spesa per uno dei suoi servizi più prestigiosi, il World Service. I costi sono troppo alti, bisogna risparmiare e a farne le spese saranno soprattutto i giornalisti. Quanti saranno costretti ad andarsene? Non si sa con precisione, anche perché non ci sono ancora decisioni ufficiali, ma il Guardian prevede che potrebbe perdere il lavoro un migliaio di giornalisti.
La decisione di procedere alla riduzione del personale è stata comunicata a un ristretto gruppo di dirigenti dell’azienda da Helen Boaden, direttore di Bbc News. La Boaden, 55 anni, alle spalle una lunga carriera nel giornalismo radiofonico, prevede un piano di tagli per portare a un risparmio annuo di 89 milioni di sterline. Inoltre il World Service della Bbc perderebbe la sua specificità per fondersi con il settore aziendale che cura l’informazione. Tutti i giornalisti superstiti lavoreranno in una megastruttura nel centro di Londra chiamata Broadcasting House. In pratica, diventerà la Saxa Rubra della Bbc.
Oggi il servizio Bbc News dispone di tremila giornalisti, impiegati a Londra e nelle sedi estere. Altri tremila curano l’informazione nazionale e regionale. A questi si aggiungono i duemila dipendenti del World Service.
Lanciato nel dicembre del 1932 su onde corte (allora si chiamava Bbc Empire Service), il Bbc World Service garantisce l’informazione radiofonica (oggi accessibile anche via internet) in 27 lingue. Fra queste la lingua cantonese, hindi, persiana, turca, nepalese, somala, swahili. In passato c’era anche un servizio in italiano. Le news in lingua inglese vengono trasmesse 24 ore su 24. Nel 2009 la Bbc calcolò che il World Service era ascoltato ogni settimana da 188 milioni di persone.
Il World Service è sempre stato considerato un servizio di informazione serio e affidabile, garanzia di imparzialità e accuratezza, anche se espressione della politica estera del governo britannico. Il World Service finora ha potuto contare sui finanziamenti del Foreign Office, ma i rubinetti dei soldi statali di chiuderanno definitivamente nel 2013 e dal 2014 dovrà sostenersi con le risorse del canone.
I giornalisti della Bbc gireranno meno il mondo. Secondo quanto scrive sulla British Journalism Review Martin Bell, un ex inviato di guerra e corrispondente dall’estero dell’azienda, ora il servizio pubblico britannico dovrà ridurre la pratica «costosa e sprecona» di mandare inviati sugli eventi «con la pretesa che questo possa aggiungere valore aggiunto e autenticità». Bell, poco elegantemente, cita direttamente anche un nome. Quello di Huw Edwards, il giornalista della Bbc incaricato di curare l’informazione sulla famiglia reale.
La scure dei tagli colpirà anche le news di economia e di sport. Ci saranno meno servizi sul campo e aumenterà il lavoro per i giornalisti in redazione, i quali dovranno coprire gli eventi dalle loro scrivanie. Canali molto costosi ma poco seguiti, come quello dedicato alle attività parlamentari a Westmister, saranno valorizzati e resi più accessibili al grande pubblico. Inoltre la Bbc conta di ricavare soldi vendendo alle reti estere parte dei suoi prodotti giornalistici, ma con l’accortezza di «non rovinare il nostro marchio e la nostra reputazione».
I tagli annunciati si aggiungono a quelli già compiuti negli ultimi mesi. A marzo era stato chiuso il World Service Drama, che grazie a un accordo con la sezione Audio&Music della Bbc garantiva da 79 anni una produzione drammaturgica di qualità con la creazione annuale di 14 radiodrammi. Nonostante le petizioni online e la pagina di Facebook che invocava il salvataggio del Bbc World Drama non c’è stato nulla da fare e forse anche Shakespeare si sarà rivoltato nella tomba.
Roberto Zichittella