Edoardo Segantini, Corriere della Sera 12/6/2011, 12 giugno 2011
L’OPERA GRANDIOSA DI DUE VISIONARI
Non chiedete a un giovane manager entusiasta come Stefano Maruzzi, capo di Google Italia, di ragionare in modo critico su Google, sarebbe come chiedere a Caraceni di mettere in discussione i principi di base della sua sartoria. «È quasi romantico — dice — quello che hanno fatto i fondatori Sergey Brin e Larry Page con le mappe: dopo secoli in cui la cartografia è rimasta immutata, due giovani hanno concepito l’idea di fotografare l’intero pianeta. Un’opera grandiosa e visionaria e l’aspetto realmente fuori dal comune sta nel fatto che è stata realizzata non da un’istituzione, ma semplicemente da due individui». Certo, continua Stefano Maruzzi, in una prima fase la quantità di informazioni aumenta a dismisura ma il suo livello qualitativo medio si riduce. In prospettiva però anche la qualità è destinata a crescere. E cita le iniziative come Art Project, la piattaforma che raccoglie le opere di diciassette musei, e Plus 1, un meccanismo che attribuisce ai vari siti il bollino di qualità. In realtà, i profitti sono tali che Google può permettersi questo e altro. Ma ciò non toglie merito a chi lavora per il futuro: il proprio e quello di tutti.
e. se.