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 2008  ottobre 26 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Ieri grande manifestazione contro il governo Berlusconi. Navi, treni e pullman hanno portato decine di migliaia di militanti e simpatizzanti del Partito democratico a Roma, e queste persone hanno poi sfilato per la città formando due cortei, uno in partenza da piazza della Repubblica (stazione Termini) e un altro dal piazzale dei Partigiani (Piramide Cestia). I due serpentoni, davvero imponenti, si sono poi incontrati nella vasta area del Circo Massimo e l’hanno riempita tutta. Musiche dei Beatles, di Jim Morrison, di Ivano Fossati e degli U2. Poi Fratelli d’Italia e Bella Ciao, cantati in coro da tutti e anche da Veltroni e dagli altri dirigenti del Pd. Striscione d’apertura con una frase di Leopoldo Elia: «Noi abbiamo il dovere morale di mantenere in vita tutte le libertà conquistate per i nostri figli, per i nostri nipoti, di conservarle, valorizzarle e difenderle». Altri cartelli: «O democrazia o manganelli, a voi la scelta», «Siamo tutti con Saviano», «Tagli che sanno di vendetta». Molte scritte in favore di Obama. Veltroni ha parlato 35 minuti. Intorno alle sei di sera era tutto finito. Non c’è stato il minimo incidente, non ci sono state provocazioni. Molto carino un corteo di bambini – benché sia chiaro che i bambini ai cortei sarebbe meglio non portarceli – che hanno scandito lo slogan «Ci piacciono i meloni/ma non Berlusconi/ci piacciono i cremini/ ma non la Gelmini». Venivano dalla scuola sperimentale Giovanni Soglian di Roma.

Insomma, quanti erano?
Ma che importanza ha? Trecentomila, naturalmente, dato che il Circo Massimo è grande 72 mila metri quadrati e non si possono ipotizzare più di quattro persone a metro quadro. Impegnarsi in questi ragionamenti però vuol dire farsi dei nemici. La Finocchiaro ha detto due milioni e il Pd ufficialmente due milioni e mezzo, un numero che rappresenterebbe più o meno tutti gli abitanti di Roma che stanno dentro il Raccordo anulare. Accettiamo i due milioni e mezzo senza discutere, che è meglio. Non bisogna scandalizzarsi, del resto. Berlusconi disse che a San Giovanni, nel dicembre del 2006, erano due milioni e invece il criterio dei quattro a metro quadro sancisce che non potevano essere più di 150 mila. importante ammettere che ieri erano tanti e che la manifestazione è riuscita. Punto.

Che ha detto Veltroni?
Come sempre in queste occasioni, e qualunque sia il leader che parla, s’è sentita molta retorica, di cui non riferiremo per non annoiare i lettori. Tutto il discorso è stato scandito dallo slogan: «L’Italia è un Paese migliore della destra che la governa». In sostanza, il capo del Pd considera questo governo fascista, razzista, responsabile dello sfascio finanziario mondiale e rappresentante dei peggiori interessi che circolano nel paese. Dice che la finanziaria di Tremonti è stata concepita per aiutare i poteri forti e colpire le famiglie e i ceto meno abbienti. Grida che il Cavaliere ha aumentato la pressione fiscale. Propone di detassare le tredicesime a Natale, un impegno di sei miliardi di euro da assumere profittando della maggiore flessibilità che ci concede l’Europa. Poi invita il governo a ritirare il decreto Gelmini e a discutere con il Partito democratico il da farsi. Giura che in questo caso i provvedimenti saranno approvati in tempo.

Succederà?
Beh, no, non credo. D’Alema ha detto: «La manifestazione dimostra che la luna di miele, l’idillio di Berlusconi con il Paese è finito». Veltroni ha aggiunto: «E’ un grande successo, a qualcuno verrà il sangue marcio». Sono chiaramente esagerazioni. Credo che il problema di manifestazioni come quella di ieri sia proprio che ormai non smuovono più nessuno. Si tratta di riti che servono agli organizzatori per confermarsi in slogan, identità e alleanze. Il contributo al dibattito o alla lotta politica vera e propria mi pare scarsissimo. il destino delle parole, dei segni e delle rappresentazioni troppo ripetute e che a furia di esser ripetute perdono di senso.

Di Pietro c’era?
Sì, è venuto col banchetto per raccogliere le firme contro il lodo Alfano e per invitare a restare uniti contro la dittatura. Anche D’Alema ha platealmente stretto la mano a Veltroni e pronunciato la frase: «La leadership di Veltroni si misura anche qui», parole che vogliono trasmettere il concetto: tra noi non ci sono contrasti, siamo tutti uniti.

Dopo questa grande prova di popolo, il Paese sta meglio o sta peggio di prima?
Che razza di domande mi fa lei. Il Paese è rimasto dove stava: ad aspettare ansiosamente l’apertura dei mercati di domani. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 26/10/2008]

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