Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Sollecito ha chiesto al giudice di essere ascoltato...
• Ah, ha deciso di parlare?
C’è questo Rudy Guede arrestato in Germania, e che non arriverà in Italia prima di dieci giorni, il quale ammette di esser tornato a casa con Meredith, non dice nulla su un eventuale rapporto sessuale con la ragazza e racconta di aver avuto un mal di pancia e di essere corso in bagno. Circostanza innegabile. Senta che cosa scrive Claudia Matteini, il gip di Perugia: «...trovandosi in stato di ubriachezza, aveva dormito sul water, dopo aver defecato senza scaricare il water...». Dunque questo fatto è davvero successo, a un certo punto Rudy è andato nel bagno e ha fatto quello che ha fatto, lasciando le tracce organiche che poi hanno portato alla sue identificazione. Meredith era già morta? Il ragazzo dice di aver sentito le grida e sostiene che in casa c’era un italiano a lui sconosciuto e che è stato questo italiano a uccidere. Uscito dal gabinetto, Guede avrebbe trovato Meredith morente, l’avrebbe presa in braccio per aiutarla e poi avrebbe piantato lì tutto e sarebbe fuggito terrorizzato. Così la racconta lui.
• Se ha ragione, l’assassino è Sollecito.
Stiamo un momento a ciò che è sicur è sicuro che quella sera, con Meredith, c’era anche Amanda: lo ha detto lei e c’è anche un residuo di dna sul coltello che probabilmente è servito come arma del delitto; poi è sicuro che c’era Rudy Guede, perché, oltre alle tracce organiche in bagno, s’è trovato un frammento del suo dna sul corpo di Meredith. Trovato col tampone vaginale, per intenderci.
• Come hanno fatto a identificare il dna di Guede se Guede stava in Germania?
Martedì scorso sono andati a casa sua e hanno prelevato dei frammenti organici dal suo spazzolino di denti. Lei sa che con queste analisi basta un niente per identificare una persona. Ma andiamo avanti con i dati certi: dunque Amanda c’era, Guede c’era e ha fatto l’amore con Meredith (secondo gli inquirenti forzandola), invece di Sollecito non ci sono assolutamente tracce. Se stiamo cioè all’analisi di tutto quello che è stato trovato finora, non si può che ammettere che Raffaele quella sera in quella casa non ha messo piede.
• E l’impronta delle scarpa sotto il corpo della vittima?
La scarpa non è sicuramente di Raffaele, che ha le Nike coerenti con quell’impronta, ma senza la più piccola macchia di sangue né sotto né sopra. L’impronta invece dovrebbe essere proprio di questo ragazzo ivoriano arrestato in Germania. Sollecito, al massimo, potrebbe aver favorito Amanda dopo il delitto, potrebbe averla aiutata a tener nascosta la verità. La decisione di essere ascoltato di nuovo ha l’aria di una svolta. Forse ascolteremo una versione minimamente credibile, perché finora Amanda ne ha date almeno tre più un memoriale in cui dice di non esser sicura di sapere quello che è accaduto. E anche Rudy ha dato fino a questo momento tre versioni. Sollecito sarà sentito il 29, ventiquattr’ore prima che il Tribunale del Riesame prenda in considerazione la sua richiesta di scarcerazione.
• Quindi gli assassini sono Amanda e Rudy.
Allo stato dei fatti non si possono fare altre ipotesi. Con questo piccolo particolare: Rudy, che ha lasciato tracce di sé dappertutto, non ha però sporcato il coltello che avrebbe ucciso Meredith. Qui c’è solo il dna della vittima e quello di Amanda. Questo non esclude del tutto che a manovrare l’arma sia stato lui, ma insomma è un problema. Il quadro, come si configura fino a questo momento, sembrerebbe indicare in Amanda la colpevole o, per lo meno, relativamente al delitto vero e proprio ci sono più indizi contro di lei che contro di lui. E sarebbe una colpevole che ha premeditato il delitt il coltello stava a casa di Raffaele, è stato portato in via della Pergola e poi riportato da Raffaele. Ci sono ancora parecchi problemi, però, prima di considerare davvero buona questa ricostruzione. Prima di tutto, come sempre, il movente, che non è affatto chiaro. E poi c’è una questione di comportamenti: Rudy rischia tantissimo e non è possibile a questo punto che non dica come sono andate le cose. A meno che, naturalmente, non abbiano ucciso in due, uno che teneva ferma la ragazza l’altro che le tagliava la gola, e che uno di questi due sia Guede. La verità non dev’essere comunque troppo lontana. Ricordiamoci che l’americana ha preferito mettere nei guai l’innocente Lumumba e il suo fidanzato Raffaele piuttosto che fare il nome di Rudy. La spiegazione può essere una sola: Rudy può metterla nei guai molto più di quanto non possa fare Sollecito. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 23/11/2007]
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