vanity, 24 novembre 2007
Nove morti a Paghman
• Uno shahid (martire) s’è fatto saltare in aria a Paghman, quindici chilometri da Kabul, ammazzando nove civili – tra cui sei bambini – e un maresciallo dell’esercito italiano, Daniele Paladini, 35 anni, sposato, una figlia piccola. Si stava inaugurando un ponte e Paladini, con altri militari dell’esercito italiano, era incaricato di proteggere la piccola folla che stava partecipando alla festa. Tra questi anche gli alunni di una scuola elementare, lasciati uscire di classe per l’occasione. Gli italiani hanno individuato l’attentatore mentre saliva dal greto del fiume verso di loro, e sono corsi a bloccarlo. Quello s’è fatto saltare in aria lo stesso, provocando una strage più contenuta di quella che aveva in animo di fare. Altri tre soldati italiani sono rimasti feriti, seriamente ma non gravemente. Paladini avrebbe concluso la sua missione in gennaio. In Italia, alla stragrande maggioranza dei politici che hanno definito il maresciallo dell’Esercito un eroe, ha fatto da controcanto la solita litania di Diliberto, capo del Pdci, cioè di una forza di governo, che reclama il ritiro immediato del nostro contingente. [Giorgio Dell’Arti]