Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Ieri, la giornalista Daniela Daniele s’è chiesta sulla Stampa: «Qualcuno, in Europa, gusterà a Natale arista alla diossina?». Beh, potremmo chiederci oggi se qualcuno, in Europa, cenerà a Natale con la bistecca di manzo alla diossina, dato che ieri il nostro sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ha fatto sapere che «l’Unione europea ha ravvisato una possibile contaminazione di diossina anche per le carni bovine irlandesi». E ha aggiunto: «Stiamo intensificando i controlli».
• Quindi dobbiamo passare il Natale a frutta e verdura?
Piano. Il sito di Repubblica, in certe sue parti, permette ai lettori di commentare le notizie e ieri alle 16.22 è arrivato questo post, firmato da un signore che dice di chiamarsi Luigi Tenneriello: «La diossina tende ad accumularsi nei tessuti grassi, quindi la carne bovina molto difficilmente può essere contaminata, a differenza di quella suina. Senza contare che di carne irlandese ne importiamo ben poca... Approfondite la faccenda qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Diossine (paragrafo Tossicità e cancerogenicità). Giornalisti della Repubblica, non fate gli allarmisti! Ricordatevi della favoletta di quel bambino che gridava sempre al lupo per farsi notare, e poi quando veramente arrivò il lupo non gli credette nessuno!».
• Ha ragione?
Non ha torto. Prima di tutto le diossine, sostanze che ai nostri tempi si producono facilmente (basta bruciare plastiche, lubrificanti o materiali edili), stanno un po’ dappertutto e specialmente nei grassi animali, dato che sono “liposolubili”, cioè si sciolgono nel grasso. Quindi ce ne portiamo addosso un po’ anche noi. Supponiamo di voler dimezzare la quantità di diossine che abbiamo in corpo: ci vorrebbero – con un’alimentazione del tutto priva di grassi – dai sette agli undici anni. Questo in generale. Nel caso particolare del bovino la Commissione europea ci dice che tutto il mangime contaminato è stato bloccato, che qualche partita di mangime potrebbe comunque essere stata inviata prima del blocco a qualche allevamento irlandese, che l’uso di mangimi contaminati nella dieta bovina è molto più limitato che in quella suina, ma che comunque gli allevamenti bovini che hanno ricevuto i mangimi sono stati bloccati e che si continua a indagare per verificare il livello d’inquinamento.
• Come si spiega che uno produce mangimi alla diossina?
Pare si sia trattato di uno sbaglio. I mangimi sarebbero stati mischiati a un olio contenente diossina. Questo in dieci allevamenti. Gli stessi irlandesi hanno lanciato l’allarme, e fatto scattare i sequestri in tutto il mondo: Giappone, Russia, Singapore, Stati Uniti, Canada, Svizzera, Cina, Hong Kong, Corea del Sud. I Paesi della Ue coinvolti, che hanno cioè importato un po’ di questa carne infetta (da 80 a 200 volte il livello di diossine consentito), sono dodici: Germania, Olanda, Polonia, Svezia, Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Cipro, oltre all’Italia. I nostri produttori di salami e affini dicono però che col suino irlandese ci praticano poco, perché loro macellano i capi troppo giovani. A proposito, in Irlanda hanno intenzione di ammazzare centomila bestie. successo anche da noi ai tempi della mucca pazza. Uno dei problemi è poi liberarsi delle carcasse.
• A Capodanno posso mangiare lo zampone o no?
Io direi di sì. Prima di tutto compri uno zampone interamente italiano, dato che a quanto dicono tutti i controlli da noi sono severissimi. Poi lo zampone che sta sullo scaffale del negozio adesso dovrebbe essere stato preparato prima del 1° settembre, quindi prima della data incriminata. Sappia infine anche che per contaminarsi con la diossina si deve mangiarne davvero tanta. I livelli di sicurezza sono in genere posti molto in basso, in modo che per farsi del male bisogna infrangerli parecchio. Tutti gli esperti intervistati in questi giorni hanno detto che il rischio è pressoché inesistente.
• E’ quel “pressoché” che mi preoccupa.
Lo capisco. Però i dati dicono che si tratta in ogni caso di una quantità di carne minima e che è già stata fermata. Dal primo settembre a oggi sono entrate 22 partite di carne suina proveniente dall’Irlanda, per un totale di 1400 tonnellate. Sembra un gran numero, ma in realtà è poco. 255 sono state individuate in Emilia Romagna e sequestrate. Erano destinate a sei stabilimenti. Altre quattro partite sono state sequestrate in Campania, erano dirette ai mercati di Baiano (Avellino). Il Codacons ha chiesto di controllare gli zamponi e i cotechini di tutt’Italia, cosa che non so come sia possibile. L’Aduc, altra associazione di consumatori, dice di non mangiar carne fino a quando il ministero della Salute non avrà comunicato i risultati definitivi delle analisi. Agostino Macrì, invece, direttore di Medicina veterinaria presso l’Istituto superiore di Sanità, dice che nel nostro Paese non esiste alcun rischio. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 9/12/2008]
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