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 2008  agosto 30 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Obama aveva appena finito di pronunciare il suo discorso alla convention di Denver, e di ottenere la nomination democratica, che McCain gli ha rubato la scena annunciando che il suo vice sarà il governatore dell’Alaska, Sarah Palin, di 44 anni.

• Una donna? Come mai non l’abbiamo mai sentita nominare? Chi deve fare il vice non partecipa pure lui a una specie di selezione?
Calma, calma. Il vicepresidente viene scelto autonomamente dal presidente, che può tirar fuori dal cilindro chi gli pare. Per fare i vice a McCain si erano battuti fino ad oggi vecchi volponi della politica come Mitt Romney, Tim Pawlenty, Joe Liberman. La Palin arriva del tutto inattesa ed è effettivamente nuova di zecca: governa l’Alaska da appena due anni e non ha un curriculum politico precedente di rilievo. Infatti, i democratici stanno già ritorcendo contro di lei l’accusa di inesperienza fatta fino ad oggi a Obama. Senonché il vicepresidente può anche non essere così esperto: in definitiva non deve fare praticamente nulla. Tra quattro anni invece potrebbe scendere in campo per la Casa Bianca e, magari, trovarsi di fronte Hillary. Due donne in corsa. Fenomenale.

In ogni caso quella del prossimo novembre sarà un’elezione storica, no? O vincerà un nero (clamoroso) oppure avremo un vicepresidente donna (formidabile). Robe mai successe, mi pare.
Esatto. C’è il precedente di Geraldine Ferraro, democratica, che corse come vice di Mondale. Ma fu travolta da Reagan, insieme con il suo capo.

Che tipo è questa Palin?
Antiabortista, favorevole alla pena di morte, una dura. Una delle sue prime dichiarazioni è stata: «Non è stato notato alla Convention di Denver, ma il partito democratico possiede 18 milioni di crepe: sono i sostenitori di Hillary». La mossa di McCain è evidentemente quella di pascolare nell’elettorato femminile, incerto dopo l’estromissione della Clinton che Obama non ha voluto neanche come vicepresidente. La Palin però è destra-destra: presiede la National Rifle, che riunisce i possessori di armi, non vuole i matrimoni gay, quando ha saputo che il suo quinto figlio era down ha respinto, d’accordo col marito eschimese (lei è nata in Idaho) ogni ipotesi di aborto. Si tratta infine di una donna molto bella e molto popolare. Ancora l’anno scorso ha posato per Vogue. Il suo primo figlio, Trak, 19 anni, si è arruolato un anno fa e sta per andare in Irak.

A proposito di Irak, Obama che ha detto? Dall’Irak gli americani se ne andranno o no?
Mah. Il passaggio del suo discorso finale su questo punto dice così: «Metterò fine in modo responsabile a questa guerra in Iraq, e terminerò la battaglia contro i Taliban in Afghanistan». La precisazione ”in modo responsabile” lascia una porta aperta. Potrebbe significare: «però non me ne andrò da sconfitto». Questo fornirebbe il pretesto per allungare la permanenza americana. Che differenza c’è poi tra il “metterò fine” destinato all’Iraq e il “terminerò la battaglia” riservato all’Afghanistan? Anche qua, sembrano espressioni contorte studiate per lasciarsi aperta ogni via d’uscita. Anche il passaggio dedicato all’Iran non è trasparente: «Ricostruirò le nostre forze militari perché siano in grado di affrontare le sfide del futuro, ma rinnoverò anche la dura, diretta diplomazia che può prevenire che l’Iran ottenga le armi nucleari» (sto ragionando con la traduzione delle agenzie). Cioè: si siederà o no di fronte ad Ahmadinejad a discutere? Impossibile stabilirlo con sicurezza. Obama poi non ha dedicato una parola alla Russia, che è il vero problema di adesso.

Lo giudica un discorso debole?
Tutti domandano: che America sarà quella di Barack, se Barack vincerà? impossibile rispondere in questo momento, perché il canbdidato democratico ci rifila come programma una serie di bigliettini dei baci Perugina. Discorsi in cui si finge che il mondo e l’America siano diversi da quello che sono. Del resto, il nulla del suo programma viene predicato benissimo e quindi potrebbe anche vincere. Ha anche promesso che se sarà eletto «per il bene della nostra economia, della nostra sicurezza e del futuro del nostro pianeta come presidente indicherò un chiaro obiettivo: in dieci anni finalmente porremo un termine alla nostra dipendenza dal petrolio del Medio oriente». Ma tra dieci anni nessuno potrà chiedergli conto della eventuale mancata realizzazione di questo obiettivo: la stessa persona può restare alla Casa Bianca per non più di otto anni! Vedremo se McCain, alla convention repubblicana che si apre la prossima settimana, ricorrerà allo stesso tipo di trucchi retorici. La prevengo: è possibilissimo. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport, 30/8/2008] (leggi)

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