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 2008  ottobre 06 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

eri sera il Papa ha inaugurato, con le pagine della Creazione, la maratona sulla Bibbia e ieri mattina lo stesso Papa, inaugurando il Sinodo dei vescovi, ha pronunciato un discorso sulla parola di Dio, la fede e il pericolo in cui si trovano le comunità cristiane nel mondo.

Quale pericolo?
Quello di sparire. Il Papa dice: «Nazioni un tempo ricche di fede e di vocazioni ora vanno smarrendo la propria identità, sotto l’influenza deleteria e distruttiva di una certa cultura moderna». Che cos’è la “certa cultura moderna”? quella che Benedetto XVI e quelli che la pensano come lui definiscono ”relativista”: un mondo in cui tutte le opinioni sono legittime e non c’è una verità assoluta e accertata in cui credere. Se non esiste una verità assoluta, ma esistono tante verità relative a chi le pensa e al mondo in cui sono pensate, come sarà possibile non accettare anche le teorie più abiette, le opinioni più aberranti?

Beh, in altri termini: il Papa dice che esiste una sola verità e che i valori assoluti sono certi e non altri. E mentre lo dice fa capire che questa verità e questi valori sono i suoi, cioè quelli della Chiesa cattolica. E chi non crede nella verità e nei valori della Chiesa cattolica è.... è.... Già, che cos’è? Un peccatore?
Dal punto di vista del Papa è qualcuno verso cui la Chiesa deve mostrare la massima sollecitudine. Lo ha detto ancora ieri, riferendosi ai non credenti: «Tanti non hanno ancora incontrato Cristo e sono in attesa del primo annuncio del suo Vangelo; altri, pur avendo ricevuto una formazione cristiana, si sono affievoliti nell’entusiasmo e conservano con la Parola di Dio un contatto superficiale; altri ancora si sono allontanati dalla pratica della fede e necessitano di una nuova evangelizzazione. Non mancano poi persone di retto sentire che si pongono domande essenziali sul senso della vita e della morte, domande alle quali solo Cristo può fornire risposte appaganti». Quindi, dice Benedetto, la Chiesa dia risposte a chi fa domande e continui, in questo modo, a far vivere la fede e a far crescere la comunità cristiana. C’è anche un altro bel passaggio: «La Chiesa conosce e viva ciò che annuncia [...] perché la sua predicazione sia credibile, nonostante le debolezze e le povertà degli uomini che la compongono». Sembrerebbe un invito a tutti i fedeli perché si facciano missionari, magari cominciando dal luogo in cui vivono.

Missionari in Italia?
Il Papa non l’ha detto, perché non lo può dire, ma i dati relativi agli italiani, al modo in cui credono e al modo in cui praticano, sono, per i cattolici, piuttosto sconfortanti.

Siamo meno religiosi degli altri?
In Polonia il 45% dei fedeli va a messa tutte le domeniche. In Italia solo il 21 per cento dice di andare a messa, ma di questi solo il 16 ci va tutte le settimane, mentre il 3 si limita a frequentare a Pasqua e a Natale e un altro 2 per cento si fa vivo solo di tanto in tanto. Stiamo parlando di un paese dove il 97 per cento delle persone è battezzata e dove l’86% crede di essere praticante. In realtà quattro italiani su cinque si tengono a distanza da preti e altari. Come mai? Un terzo dice di annoiarsi, l’11 per cento non sente la spiritualità del posto, il 7,8 per cento giudica le omelie banali. Sono dati del Censis, il centro studi del cattolicissimo professor De Rita. I ricercatori commentano così: «La messa ha perso in parte la capacità di operare come opportunità di socializzazione». Questi numeri spiegano l’ansia contenuta nel discorso del Papa, l’esortazione ai suoi a «conoscere e vivere» ciò di cui parlano.

E le vocazioni? Perché ho sentito che ci sono problemi anche da quel lato.
Ci sono problemi. Nel mondo il numero di sacerdoti scende di ottomila unità l’anno. E, come per i credenti le statistiche sono rese meno drammatiche dalla religiosità degli anziani e dei meridionali, così per i suoi sacerdoti la Chiesa deve ringraziare il Terzo Mondo dove c’è anche una certa abbondanza di vocazioni. Ma, per esempio, in Italia la situazione è drammatica. Nel 1960 c’erano in Italia 160 mila suore, 66,500 sacerdoti, 10 mila seminaristi. Cioè 233 mila unità. Un libro uscito l’anno scorso (Franco Garelli La Chiesa in Italia, il Mulino) mostra che questo esercito conta ormai appena su 162 mila soldati. In mezzo secolo, il crollo maggiore è stato tra le monache passate da 160 a meno di 110 mila unità, con un calo di circa il 34%. L’ordine del giorno del Sinodo che è cominciato ieri (“La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”) è perciò assolutamente comprensibile. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 6/10/2008]

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