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 2008  settembre 27 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Il piano americano da 700 miliardi non si riesce ad approvare, ieri le Borse sono nuovamente precipitate e il saldo settimanale delle contrattazioni in Europa è rosso. saltata per aria Washington Mutual, a quanto pare il più grande fallimento della storia. Stanotte Bush rivolge un appello alla nazione perché se il piano da 700 miliardi non sarà varato prima di lunedì, si prevede un’apertura di Wall Street catastrofica e la possibilità che i fallimenti si succedano a catena. La Federal reserve ha già impegnato 500 miliardi (la metà delle riserve) per soccorrere il mercato. Bush ha voluto vicino a sé i due candidati (fatto inaudito) e nell’appello dell’altra notte ha pronunciato parole che, nella storia americana, non si sono mai sentite: «L’economia degli Stati Uniti è in pericolo». Significa che le banche di quel Paese potrebbero fallire tutte.

• Tutte? Una nazione può campare senza banche?
Non so rispondere perché una prospettiva simile non si è mai presentata e non so neanche immaginarla. Il popolo americano incolpa della catastrofe Bush e ha precipitato McCain a meno 10 su Obama. McCain è terrorizzato: è scappato dal programma di Letterman – che lo ha sfottuto ferocemente per tutta la trasmissione (la scena si vede su YouTube) – e ha chiesto di rinviare il primo dei tre confronti televisivi con Barack. Ha trovato una scusa penosa: «Il Paese è in pericolo, devo sospendere la campagna elettorale». Si direbbe che Obama sia il nuovo presidente degli Stati Uniti.

Il piano da 700 miliardi salverebbe la situazione?
Si dice che ci vorranno due generazioni per saldare il conto. Il piano, a sua volta, introduce nel sistema elementi preoccupanti (inflazione, altro debito), ma a quanto pare non se ne può fare a meno. L’ultima bocciatura è venuta addirittura dai repubblicani: « solo un modo per finanziare Wall Street a spese del contribuente». Sembrerebbe un tentativo disperato di distinguere la posizione di McCain da quella di Bush. Il fatto che si voti rende tutto ancora più incerto e ambiguo. I democratici volevano che in questa fase si mettesse a disposizione solo una tranche da 250 miliardi, in modo da non dare un assegno in bianco a Bush.

Che cosa farebbero con questi 700 miliardi?
Comprerebbero dalle banche i cosiddetti titoli tossici, cioè questa roba che giace a montagne nelle casseforti delle banche, che ha un valore nominale x e che nessuno è disposto ad acquistare. Trattandosi di carta, se nessuno vuole comprarla il suo valore è zero. La tragedia è che si sono messi sul banco 700 miliardi per acquistare questa spazzatura e ricapitalizzare gli istituti, ma in realtà nessuno sa di quanti titoli si tratti. Benché nella storia degli Stati Uniti un’operazione finanziaria di questa portata non sia mai stata fatta, potrebbe addirittura essere insufficiente. Un’ipotesi che nessuno vuole neanche prendere in considerazione, ma che va tenuta presente. Bernanke, il 9 agosto dell’anno scorso – inizio del terremoto –, disse che si trattava di perdite per un centinaio di miliardi al massimo. L’ultimo numero pronunciato, qualche settimana fa, è stato duemila miliardi. Ma è certamente falso anche questo: Bce e Federal hanno già tirato fuori più o meno duemila miliardi, immettendo liquidità nel sistema (come si dice) o resuscitando banche morte. Se questi duemila miliardi non sono serviti, e ce ne vogliono altri 700 (almeno), e nessuno sa a quanto ammontano davvero le perdite, significa forse che viaggiamo intorno ai diecimila miliardi di dollari? O intorno ai centomila? O intorno al milione di miliardi?

Sono numeri piuttosto inconcepibili.
Senta questa frase di Sidney Winter, docente della Whartoin a Filadelfia, che Mucchetti ha messo in testa ieri a una sua analisi sull’indebitamento americano: «Abbiamo scoperto che la nostra ricchezza è di qualche migliaio di miliardi di dollari inferiore alle attese e ora dobbiamo decidere come ci dividiamo la sberla». Il ministro del Tesoro americano, questo Paulson, è oltre tutto un ex Goldmann Sachs, che tra due mesi, quando ci sarà il nuovo presidente, tornerà a Wall Street. Il sospetto che tutto quello che sta facendo sia in funzione di questo ritorno a casa è molto forte.

E l’Europa? E il resto del mondo?
Ieri il China South Morning Post di Hong Kong ha scritto che il governo di Pechino ha diffidato le banche cinesi dal prestare soldi alle banche americane. C’è stata una smentita, ma qualche circolare deve essere girata. Negli Stati Uniti il partito degli isolazionisti è stato sempre piuttosto forte. Il rischio è che adesso a mettere in quarantena quel Paese (e con conseguenze inimmaginabili) sia il resto del mondo. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 27/9/2008] (leggi)

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