Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  settembre 27 Sabato calendario

la Repubblica, sabato 27 settembre ROMA - Aerei a secco per i debiti con le compagnie petrolifere. Doveva succedere ad Alitalia ed invece sta accadendo ad Air One

la Repubblica, sabato 27 settembre ROMA - Aerei a secco per i debiti con le compagnie petrolifere. Doveva succedere ad Alitalia ed invece sta accadendo ad Air One. La compagnia che dovrebbe presto confluire in Cai è in difficoltà con i propri fornitori di carburante: la libica Tamoil, che copre il 10% del fabbisogno della società guidata da Carlo Toto, ieri ha bloccato il servizio, lamentando il mancato pagamento di circa un milione di euro. Lo stesso problema si dovrebbe presentare con Total da lunedì. I manager Air One avevano chiesto ai francesi di subentrare ai libici, invece si sarebbero sentiti rispondere che senza una copertura almeno parziale dello scoperto (intorno al 1,2 milioni di euro) sulle fatture precedenti anche il loro servizio sarà sospeso. Insieme le due società arrivano al 30% dei consumi di Air One. I rischi di disservizi ci sono, non il blocco perché gran parte del jet fuel di Air One arriva dalla controllata dell´Eni, Agip aviation service, che al momento non sembra voler seguire l´esempio dei concorrenti. Fonti del settore fanno notare che «i debiti verso le società di rifornimento sono di assoluta normalità per le compagnie aeree, che di solito li ripagano ogni qual volta c´è il rischio d´interruzione del rifornimento». Anche se le cifre complessive, 3-4 milioni di euro, non sono così rilevanti da far temere per l´operatività, l´episodio rilancia i dubbi sullo stato debitorio della società che, in vista del progetto di fusione con Alitalia è stata conferita a Ap Holding. Soltanto ieri, con una lunga lettera al Sole 24 Ore l´amministratore unico di Ap, Alfonso Toto, ribadiva l´assoluta sostenibilità dell´esposizione finanziaria: «Risultano circa 237 milioni di euro legati all´attività corrente che sono proporzionati al fatturato aziendale - scrive Toto - e a fronte dei quali ci sono circa 300 milioni di euro di attivi relativi a crediti, cassa e altre immobilizzazioni». Secondo le indiscrezioni sulla fusione, i debiti operativi finiranno nella Cai, mentre rimarrebbe fuori la parte più rilevante: 464 milioni dovuti a diverse banche per l´acquisto degli aerei Airbus che nei prossimi dieci anni diventeranno la nuova flotta di Alitalia. Tale debito oltre ad essere garantito dal valore stesso degli aerei, sarà ripagato nel corso degli anni dando in leasing l´intera flotta di oltre 120 nuovi aeromobili ad Alitalia. Sommando tutte le voci, l´esposizione Ap Holding nel 2007 ammonta a 896 milioni, superando il fatturato (785 milioni), è ulteriormente peggiorata nel corso dell´anno per l´arrivo dei nuovi aerei ordinati, al ritmo di uno al mese. Luca Iezzi