varie, 27 settembre 2008
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Dimon Jamie
• New York (Stati Uniti) 13 marzo 1956. Banchiere. Presidente di JP Morgan Chase & Co. • «[...] il banchiere meno odiato e più influente di Wall Street. [...] Sandy Weill [...] Padre padrone del colosso Citigroup, [...] aveva fatto di lui l’erede designato, prima di licenziarlo brutalmente [...] un anno prima Dimon aveva licenziato la figlia di Weill da Citi, accusata di inefficienza, e immaginatevi in Italia un manager che caccia la figlia del capo di cui lui stesso è il delfino. Gli succederebbe ciò che è capitato a Dimon: si troverebbe per strada. Solo che questa è l’America in cui la finanza si è gonfiata fino a pesare per un quarto del prodotto nazionale e [...] Dimon [...] ha ripreso l’ascesa. Ha accettato la guida di Bank One di Chicago, l’ha risanata e venduta a Jp Morgan Chase, di cui è divenuto il nuovo capo. Così il banchiere disoccupato si è trovato di colpo al vertice di uno dei due rami della casa di John Pierpont Morgan, scissa dopo il crac del ’29 dalla banca d’affari Morgan Stanley. Anche lì le armi di Dimon sono sempre state le stesse: parole alate ai convegni di Davos, ma ordini a mitraglia a centinaia di sottoposti a tutti i livelli e un’ossessione per i numeri in piccolo a piè di pagina dei bilanci. È così che Dimon ha evitato l’onda tossica dei titoli immobiliari e ha venduto in tempo a Standard Chartered le posizioni fuori bilancio [...]» (Federico Fubini, “Corriere della Sera” 27/9/2008).