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 2008  settembre 22 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Domani Augusto Fantozzi, il commissario di Alitalia, farà un’inserzione su tre quotidiani italiani e su uno straniero per cedere Alitalia al miglior offerente...

C’è qualche speranza che qualcuno risponda?
Penso di no.Nel mondo, tutti quelli che devono sapere, sanno. La mossa serve solo a tutelare il commissario da futuri guai giudiziari.

Vale a dire?
Vale a dire che, quando Alitalia sarà fallita, Fantozzi dovrà dimostrare al curatore nominato dal tribunale di aver fatto tutto il possibile per trovare un acquirente. Potrebbe altrimenti pagarla di persona. Il curatore fallimentare andrà anche a vedere se sono stati sprecati dei soldi. anche per questo che le tre inserzioni servono: fino a domani Fantozzi può comprare carburante e lasciare che il personale Alitalia lavori, o prendendo lo stipendio o accumulando un credito verso l’azienda, perché può sostenere che c’è ancora speranza. Da giovedì o venerdì, da quando cioè nessuno avrà risposto, potrà ammettere ufficialmente che non c’è possibilità di continuare. Porterà allora i libri al giudice e gli chiederà di dichiarare l’azienda fallita. Il tribunale – che si starà già preparando a questa eventualità e probabilmente non perderà tempo – si pronuncerà subito e quasi certamente nominerà curatore lo stesso Fantozzi. A quel punto, di nuovo, chi vorrà, potrà comprare quello che è in vendita. Io credo che si farà avanti proprio Air One, cioè Carlo Toto: si prenderà il marchio, le rotte e ci metterà le proprie rotte e i propri aerei, molto più nuovi di quelli di Alitalia (lo scorso dicembre aveva 90 opzioni per rinnovare la flotta e credo che coglierà l’occasione per esercitare quelle che gli rimangono ancora). L’anno scorso c’era un problema di anti-trust, ma la Marzano modificata l’ha risolto. Dietro Toto ci sarnno naturalmente Colannino e soci. Cioè Cai, col suo miliardo fresco fresco.

Come fa a sostenere che finirà così?
Non so se finirà così. Mi pare solo la conclusione più logica. L’assemblea dei soci di giovedì scorso è durata appena un’ora. Dal ritiro dell’offerta Toto in teoria ci rimetteva 300 milioni. Invece ha votato senza esitare con tutti gli altri. Strano, no?

Ma... ma... i lavoratori faranno l’iradiddio di fronte a uno scenario simile, io non riesco a crederci...
Per non arrivare a questo punto, bisognerebbe che Epifani telefonasse a Colaninno e gli dicesse qualcosa come: «Mi arrendo. Accetto tutto». Mi permetto di dire: estremamente improbabile. Il Pd sta tentando di riportare i contendenti al tavolo e di segnare un punto a proprio vantaggio, facendo la figura di quello che, pur giudicando dilettantesco il progetto di Berlusconi, s’è sobbarcato e ha risolto il problema per il bene del Paese. Alitalia non può restare nella condizione attuale più di una settimana. L’idea che Fassino ha espresso con foga l’altra sera da Vespa, e cioè che dovrebbe andare in banca, impegnare le proprietà della compagnia e farsi prestare i soldi per continuare, non sta assolutamente in piedi: in questa fase il codice civile impone al commissario di risparmiare soldi il più possibile a beneficio dei creditori. Guardi che c’è la galera, a non comportarsi così.

Berlusconi pagherà cara in termini di consenso una soluzione come questa.
Non ne sono così sicuro. Gli italiani hanno pochissima simpatia per i lavoratori Alitalia, specialmente dopo le scene di giovedì sera. Credo invece che avranno grossi problemi il sindacato e il Partito democratico. Il segretario della Cgil Trasporti, Ferruccio Solari, aveva firmato e all’ultimo momento – come ha dimostrato Dario Di Vico sul Corriere della Sera di ieri – Epifani è intervenuto e ha sottoscritto una lettera degli autonomi in cui si chiedeva ai soci Cai di riprendere la trattativa. Un calcolo tutto politico (non far vincere a Berlusconi anche questa partita) che però ha buttato a mare 15 mila posti di lavoro e sette anni di assegno per gli esuberi. Adesso andranno invece tutti e 19 mila in cassa e per solo tre anni, dato che il fondo per i sette anni doveva essere finanziato dai lavoratori rimasti in servizio. Sarà dura da spiegare, e comunque un sindacato che non porta a casa l’accordo è sempre un sindacato perdente. Nel Partito democratico, infine, un rendiconto è già cominciato. Ieri Pietro Ichino, senatore del Pd, ha scritto che ai lavoratori di Alitalia era stato garantito troppo all’inizio della vicenda (i famosi sette anni). E ha aggiunto che tutto il sistema degli ammortizzatori sociali a questo punto va ripensato. Una bomba politica e sindacale. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 22/9/2008] (leggi)

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