varie, 22 settembre 2008
riforma
Ministro delle Riforme nel Berlusconi II e III: è sua la responsabilità della legge elettorale del 21 dicembre 2005, da lui stesso definita «una porcata» e quindi ribattezzata Porcellum. La legge ha introdotto un sistema proporzionale corretto, con premio di maggioranza e senza possibilità di indicare preferenze. Fondamentale nel funzionamento della legge è la presenza di soglie di sbarramento (la correzione nel proporzionale) che consentono l’accesso al parlamento solo ai partiti che superano una determinata percentuale di voti. Alla Camera lo sbarramento è del 4% su base nazionale, al Senato è dell’8% su base regionale, questo per le liste non collegate ad una coalizione. Per quanto riguarda le coalizioni lo sbarramento per ogni partito si abbassa al 2% alla Camera e al 3% al Senato, a condizione che la coalizione stessa superi uno sbarramento, che nelle rispettive Camere è in un caso del 10%, nell’altro del 20%. Non lo superasse, nessuno dei partiti della coalizione potrebbe partecipare alla spartizione dei seggi. Alla Camera il premio di maggioranza è una quantità di seggi corrispondente al 55% del totale, assegnato allo schieramento che ottiene il maggior numero di voti in tutto il Paese. Al Senato il sistema è più complicato: le coalizioni o le singole liste ammesse procedono alla divisione dei seggi spettanti alla regione con la formula proporzionale dei quozienti interi e dei più alti resti; se l’operazione non porta a una maggioranza del 55%, la cifra viene assegnato alla coalizione con il maggior numero di voti, il rimanente 45% viene spartito tre le altre liste e coalizioni; poi di nuovo la formula dei quozienti interi e dei più alti resti per la spartizione tra le liste collegate. Non è finita, ci sono delle eccezioni: in Valle d’Aosta l’unico senatore viene eletto col sistema maggioritario tradizionale, in Molise i due senatori sono eletti col proporzionale senza correzione maggioritaria, in Trentino-Alto Adige, infine, sei senatori sono eletti in altrettanti collegi uninominali con sistema maggioritario semplice, il settimo viene eletto in base al recupero regionale dei voti non utilizzati • Già applicata alle elezioni 2006, la legge suscitò le critiche di tutti soprattutto per il pareggio procurato al Senato, a causa dell’organizzazione dei premi su base regionale e dei senatori assegnati all’estero. Nonostante ciò nei due anni di governo Prodi la legge non venne cambiata e si andò alle elezioni 2008 di nuovo con il Porcellum. Successe però qualcosa che due anni prima era difficile immaginare. La scelta di Veltroni e poi di Berlusconi di correre con un solo grande partito più un unico alleato di coalizione, combinata con il sistema di sbarramenti e premi di maggioranza della legge elettorale, spazzò via i piccoli partiti e portò al tanto atteso bipartitismo. In più, la fragorosa vittoria del centrodestra evitò il temuto pareggio al Senato. Un grande successo della legge di Calderoli, che fece passare in secondo piano il referendum preteso da Giovanni Guzzetta (vedi) e rimandato al 2009 per via della caduta del governo Prodi.