varie, 22 settembre 2008
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Ambani Mukesh
• Mumbai (India) 19 aprile 1957. Industriale • «[...] è il personaggio più importante dell’India, il cittadino più influente del paese e l’uomo d’affari di questa superpotenza economica emergente abituato a pensare più in grande di tutti gli altri. Ha il controllo del pacchetto azionario più consistente (in larga misura petrolchimico) della Reliance Industries, un colosso che ha visto moltiplicarsi le sue fortune [...] è il più grande gruppo privato del paese sia in base ai ricavi [...] che agli utili (2 miliardi) e alla percentuale rispetto al Pil dell’India (circa 35 miliardi). [...] Il gruppo Reliance è nato come industria tessile a conduzione familiare nel 1966 e ha sempre avuto un complesso rapporto col governo centrale. Ma ben presto ha instaurato legami profondi e a volte oscuri con i politici, dai quali spesso ha ricevuto favori. Mukesh ha ereditato la straordinaria influenza del suo compianto genitore, Dhirubhai, il fondatore della compagnia. Ma secondo molti di quelli che hanno avuto a che fare con lui, ha creato un’impresa il cui successo è basato sul merito, non sulla benevolenza dei politici. [...] si contraddistingue per la grandezza dei suoi piani e per la capacità di realizzarli. ”Il suo genio, la sua forza, stanno nella straordinaria abilità di portare a compimento grandi imprese”, sostiene Nandan Nilekani, direttore generale di Infosys, il più grande gruppo di informatica dell’India: ”Lui riesce a mettere insieme grandi quantità di persone, le competenze per gestire i progetti, i capitali e poi passa all’azione”. [...] Mukesh Ambani ha iniziato la sua carriera coronando i sogni del padre. Nel 1980, Dhirubhai lo distolse dai suoi studi di economia aziendale a Stanford per coinvolgerlo nel rischioso tentativo di ”integrare a ritroso” le sue industrie tessili. Il progetto era quello di passare dalle confezioni alla produzione della stoffa, e infine alla raffinazione e all’estrazione del petrolio da cui si ricava il tessuto sintetico. Gli scettici liquidavano i progetti di Mukesh come troppo ambiziosi per il mercato indiano. Lui inizialmente si preoccupò di costruire uno stabilimento di poliestere a Patalganga, con una capacità produttiva di 10 mila tonnellate all’anno in un periodo in cui la domanda dell’intero paese era di appena 6 mila tonnellate, e vi riuscì in un solo anno e mezzo. Dopo che Dhirubhai venne colpito da un infarto nel 1986, il ruolo di Mukesh divenne più importante nell’impresa familiare. Fu nominato direttore generale quando l’azienda paterna costruì un impianto petrolchimico per rifornire lo stabilimento di Patalganga. ”Il figlio ha appreso dal padre l’arte di pensare in grande”, dice Vallabh Bhanshali, banchiere d’affari di Bombay. Nel 1996, gli Ambani passarono alla fase successiva del loro grande progetto, che prevedeva la costruzione di una raffineria. Mukesh viveva allora su una petroliera a Jamnagar, un luogo arido a 850 chilometri a nord-ovest di Bombay nel golfo di Kutch, dove dirigeva 80 mila dipendenti e faceva la spola con questa grande città a bordo di un piccolo aeroplano per consultare il padre infermo. Realizzato con rapidità sbalorditiva (tre anni), quello di Jamnagar è il terzo impianto di raffinazione più grande del mondo, capace di trasformare il greggio in carburante per auto o aerei a meno di 2 o 3 dollari a barile rispetto alla concorrenza. Poco dopo il suo avvio nel 2000, l’India cessò non solo d’importare prodotti petroliferi raffinati, ma cominciò a esportarne a sufficienza da compensare ampiamente le sue importazioni di greggio, divenendo per la prima volta un paese con una bilancia energetica nettamente in attivo. [...] ha completato il processo di ”integrazione a ritroso” della Reliance attraverso una società dedita all’esplorazione di giacimenti di gas e petrolio che ha individuato un’immensa riserva di gas naturale al largo della costa orientale dell’India e vi sta investendo un miliardo di dollari all’anno. Dhirubhai non è vissuto abbastanza per assistere a questo momento. morto nel 2002, dopo esser riuscito a porre fine a una lotta di potere fra Mukesh e il suo più giovane e focoso fratello, Anil [...] che ha fatto scalpore sui giornali scandalistici alimentando speculazioni sulla possibile fine della Reliance. Nonostante i dissidi familiari, Mukesh ha continuato a farsi largo, approfittando della deregolamentazione del settore delle telecomunicazioni per lanciare la Reliance Infocomm nel 2003, che è diventata in breve tempo la più grande compagnia del settore in India. Verso questa società egli ha sviluppato un particolare attaccamento poiché ha coronato un altro sogno di suo padre: ridurre il prezzo di una telefonata a un penny al minuto in India. [...] quando le azioni del gruppo vacillavano, la matriarca del clan Ambani cercò di comporre i contrasti in famiglia dividendo in due il gruppo: il pacchetto di maggioranza finì nelle mani di Mukesh, Anil ottenne il controllo della Reliance Infocomm, della Reliance Energy (che opera nel settore elettrico) e della Reliance Capital (che opera in quello finanziario). [...]» (Ron Moreau e Sudip Mazumdar, ”Newsweek-L’espresso” 27/7/2006).