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 2008  settembre 15 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Come mai i sindacati confederali dell’Alitalia più il sindacato istituzionale di destra Ugl sono stati tutto il giorno a discutere con il ministro Sacconi e invece le cinque sigle autonome Anpac, Up, Anpav, Avia e Sdl sono state sostanzialmente lasciate fuori dalla porta? Il problema è sorto ieri sera verso le nove: era previsto infatti che alle 18.00 il governo avrebbe ricevuto i sindacati e avrebbe presentato loro una proposta di mediazione definitiva, che i rappresentanti dei lavoratori avrebbero dovuto prendere o lasciare. Senonché, alle 18, è stato annunciato che questo incontro si sarebbe tenuto alle 19. E verso le 19,30, non essendo ancora successo niente, un nuovo comunicato spostava ulteriormente l’appuntamento alle 22. Che significato si poteva dare a questi rinvii...

• Lo chiedo io a lei. Che significato si poteva dare a questi rinvii?
Piuttosto difficili da capire. La spiegazione ufficiale è che il governo con i sindacati confederali e l’Ugl stava preparando una serie di accordi-quadro. Finito dopo dieci ore di discussione quello relativo al personale di terra, si sarebbe passati agli assistenti di volo. Eccetera. Gli slittamenti, quindi, sarebbeto stati provocati dal fatto che la stesura di questi pezzi di carta è molto laboriosa e complicata.

Continuo a non capire. Perché alla preparazione di questi cosiddetti accordi-quadro non potevano partecipare tutti e nove?
Non lo so. Non lo sanno neanche le cinque siglie escluse che infatti verso le nove di ieri sera hanno cominciato a ringhiare. Le agenzie hanno battuto la seguente dichiarazione firmata da tutti e cinque: «In assenza di una immediata riunificazione del tavolo negoziale, la situazione è destinata a diventare, inesorabilmente, ingestibile a partire dalle prossime ore». I confederali hanno dovuto precipitarsi a rispondere, per bocca di Giorgio Conti, rappresentante per la Cisl-Trasporti degli assistenti di volo: «Nessuno si assumerebbe la responsabilità di firmare qualsiasi cosa senza la presenza della Sdl e delle associazioni professionali. La richiesta di creare un tavolo unitario è stata già presentata nel primo pomeriggio dopo che le altre cinque sigle (Anpac, Up, Anpav, Avia e Sdl) sono state ricevute a Palazzo Chigi, ma questo non è avvenuto per nostra responsabilità».

Quindi sarebbe il governo ad aver deciso di parlare con i confederali e basta.
Al tavolo ci sono anche quelli di Cai, la Nuova Alitalia. tutto un po’ misterioso, ad essere sinceri. Che c’entra il governo? I soggetti effettivamente in gioco sono tre: i 18 soci della nuova società (Cai) che vuole acquisire per 450 milioni la cosiddetta polpa della ex Alitalia; la vecchia Alitalia, ormai in liquidazione, e che è rappresentata dal commissario Augusto Fantozzi; i nove sindacati che rappresentano i dipendenti. La Cai ha abbandonato il tavolo delle trattative tre giorni fa e, poiché le posizioni erano distantissime, ha invitato i sindacati a riunirsi e far loro una proposta unitaria. I sindacati si sono riuniti e non hanno presentato nessuna proposta: sono infatti profondamente divisi perché hanno problemi completamente diversi uno dall’altro. Abbiamo spiegato ieri che per esempio i piloti – con le loro due sigle Anpac e Up – sono una vera e propria lobby che dall’attività sindacale nel corpo di Alitalia hanno tratto profitti e potere. E infatti fino a questo momento sono stati loro il macigno sul binario della trattativa.

Berlusconi non aveva detto che avrebbe risolto tutto lui?
Sì, ma Berlusconi è il governo e quindi o fa come pretende Di Pietro – paga i danni e tira fuori i soldi personalmente – oppure si sbraccia a persuadere tutti di venire a più miti consigli. quello che ha fatto ieri: ha persuaso Scaroni, il patron dell’Eni, a vendere il carburante ad Alitalia senza pagare in anticipo (l’Eni è in credito di 13 milioni). Ha persuaso i soci di Cai a tirar fuori 100 milioni per abbattere i tagli sugli stipendi, cosa che è stata fatta. Forse è anche stato veramente concesso un contratto a parte ai piloti, anche se probabilmente è impossibile che Anpac e Up abbiano gli stessi poteri gestionali di prima. Tutto questo evidentemente, almeno a quest’ora della notte in cui scriviamo, non è ancora sufficiente.

E se quelli della cordata abbandonassero la partita?
Il rischio, almeno a parole, c’è. Ieri i Benetton hanno fatto sapere di aver sempre avuto dubbi sull’opportunità di questo investimento e di essere prossimi al disgusto definitivo. Altri mugugnano lo stesso sentimento e, naturalmente, potrebbe essere tattica. Tuttavia è ragionevole pensare che i 18 privati non vogliano consegnarsi mani e piedi agli stessi signori che hanno fatto di Alitalia un rottame. Non sapremo comunque nulla, temo, fino a stasera. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport, 15/9/2008] (leggi)

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