Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Cossiga ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla Granbassi e a questo punto il cerchio si chiude...
• Che cosa dice Cossiga che non ha già detto?
Lei deve sapere che l’interrogazione parlamentare è quello strumento che permette a un deputato o a un senatore di chiedere al ministro o al presidente del Consiglio qualcosa che sa già benissimo. Chiedendola la rende pubblica e permette ai giornali di parlarne. Ed ecco qua, infatti, ne stiamo parlando.
• Il ministro però deve rispondere.
Ma figuriamoci. un altro di quei teatrini nei quali siamo specializzati, non lo dico con l’intenzione di mancare di rispetto a Cossiga, per carità. Il quale fa benissimo a interrogare, anche se alla fine ripete quello che ha più o meno detto nelle interviste.
• Cioè?
Cossiga non è d’accordo con la Granbassi ad Annozero, come i lettori di Gazzetta sanno, e adesso, nell’interrogazione a Berlusconi e a Maroni, vuol sapere se è stato La Russa a «ordinare o caldamente raccomandare» la campionessa, poi vuol sapere se è stato La Russa a ordinare o suggerire di non permettere la partecipazione al programma neanche con l’aspettativa, infine il presidente emerito chiede se il governo ritenga che mandare alla ribalta Margherita sia «utile per assicurare ai carabinieri, duramente impiegati nella lotta alla criminalità organizzata e nel presidio di polizia del territorio, la necessaria chiarezza dei propri compiti, diritti e doveri».
• Cioè Cossiga dice: i carabinieri, che si fanno ammazzare per prendere i delinquenti, che cosa penseranno a vedere una loro collega che fa la star su Raidue?
Qualcosa del genere. Però – a rigore – il povero carabiniere che lotta contro la criminalità dovrebbe restarci male anche quando i suoi colleghi fanno sport. Uno scia, l’altra tira di scherma e intanto ci sono un mucchio di poveracci in divisa che devono dannarsi l’anima. La risposta a questa obiezione, naturalmente, è che vincendo le medaglie alle Olimpiadi i carabinieri e le carabiniere rendono l’arma ancora più prestigiosa, dànno un esempio di sacrifico e di disciplina, mostrano attaccamento alla patria, eccetera eccetera. Ma da Santoro? Si disonora l’Arma ad andare da Santoro? Si disonora una divisa ad andare da Santoro? Senonché, guardi un po’, Granbassi non s’è presentata in divisa, l’altra sera aveva un gilet di maglia bianco con il collo alto castissimo, jeans, sneakers ai piedi... E forse il punto è proprio questo: avrebbe potuto partecipare a una trasmissione come quella e fare addirittura le interviste vestita da carabiniere?
• Non le so dire perché, ma immaginare un carabiniere in divisa che fa le interviste come un qualunque giornalista mi lascia senza parole.
Lo credo bene. Sarebbe lo stesso se si fosse trattato di una monaca. Se l’immagina una suora a far domande ad Assidu dopo l’assassinio a bastonate di Abba? Ma un carabiniere, in un certo senso, è ancora più imbarazzante suora. Mentre la carabiniera intervista l’amico della vittima, come ha fatto l’altra sera, ci sono magari dei suoi colleghi che stanno indagando su quel medesimo fatto e magari hanno interrogato proprio quell’Assidu che le sta di fronte. C’è un po’ di confusione, no? perché degli abiti che, ad indossarli, ci impongono un modo di vivere e di comportarci che non può essere messo in discussione. Non è per niente una questione di modernità, la confusione di idee non ha mai aiutato nessuno. Cossiga, in un articolo, ha spiegato che il sì alla Granbassi – se diventasse definitivo – aprirebbe oltrte tutto le porte al doppio mestiere degli appartenenti all’Arma. Smessa la divisa, quando non sono di turno potrebbero trasformarsi facilmente in investigatori privati o guardie del corpo. E infatti il Cocer, il sindacato dei militi, ha preso le parti della fiorettista: se si concede a lei di andare in tv, allora si aprono spazi enormi per tutti gli altri che, di stipendio, prendono davvero poco. Ma un carabiniere che il pomeriggio facesse il body-guard di qualche riccone avrebbe ancora la fiducia di coloro che è chiamato istituzionalmente a proteggere? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 4/10/2008]
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