Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Sarkozy (il presidente francese) e Carla Bruni (la top model) si sono sposati ieri mattina alle 11, nel municipio dell’Ottavo Arrondissement di Parigi. Celebrante, il sindaco del medesimo Arrondissement, una parola che possiamo tradurre con “circoscrizione” o “quartiere” o ”circondario”. I due erano tutti carini, e senza stravaganze: lui in giacca e cravatta, lei in bianco, colore che in questo caso va inteso come semplice omaggio alla tradizione, dato che lei è già stata sposata e ha un figlio (come lui, del resto). Monsieur François Lebel, il sindaco officiante, ha insistito, subito dopo, sulla normalità di quanto accaduto: normale la durata, normale l’atmosfera sobriamente festosa, normali i testimoni poco noti, ma intimi dei due, lei magnifica come sempre le spose, lui perfetto, come in genere gli sposi. «C’è solo un punto» ha detto il sindaco Lebel «nessun capo di Stato, qui in Francia, s’è sposato mentre era in carica». Giusto: se non vogliamo risalire a Napoleone III (con Eugenia de Montijo, nel 1853) o a Napoleone Bonaparte, che impalmò la celebre ninfomane Maria Luigia d’Austria nel 1810. Ma non erano semplicemente capi di Stato: erano imperatori.
• Sta suggerendo che c’è qualcosa di napoleonico-imperiale in Sarkozy?
Sicuro. Ed è napoleonica pure la vicenda con la Bruni, al punto che per tutto un periodo ho pensato si trattasse di una finta.
• Cioè?
Ma scusi. Questo qui viene mollato dalla moglie Cécilia sul più bello, cioè poco dopo che lui è diventato presidente. Si scopre che lei se ne sarebbe andata pure prima e che ha resistito solo in nome della ragion politica: Sarkozy, impegnato a conquistare l’Eliseo, temeva che una separazione o un divorzio conclamati l’avrebbero danneggiato. Lei accetta una specie di patto che le impone di star buona per un po’, ma fa capire a tutto il mondo che di lui non ne può più, al punto che non lo segue in missioni all’estero importanti. Alla fine se ne va a Londra, dal suo vero amore, un tizio che fa il pubblicitario e di cui i giornali avevano già scritto tutto un paio d’anni prima. Capiamo dall’andamento di questa storia che il presidente francese attribuisce una grande importanza al valore mediatico delle sue storie d’amore. chiaro che vive il tradimento di Cécilia come uno smacco e che pensa di esserne stato danneggiato davanti ai francesi. Sembra ovvio che cerchi una rivincita. Infatti, quando entra in scena la Bruni, lo fa subito sapere a tutto il mondo e, su sua indicazione, i giornalisti vanno addirittura a vedere lo spettacolo della passeggiata romantica a Eurodisney. Francamente, tutta la faccenda sembra una buffonata. Quando il Vaticano fa sapere che non sarebbe gradita la presenza di una concubina accanto all’ospite, Sarkozy si porta dietro la madre di lei, che non ha nessun titolo per essere presente, a parte la cortesia del presidente e il suo desiderio di tener viva sui giornali la grande notizia che lui è stato capace di portarsi a letto la Bruni.
• Questa madre della Bruni – mi pare di aver letto – era una che ci dava dentro pure lei...
Beh, Carla non è figlia del professor Bruni Tedeschi: la signora Marisa, mentre era sposata, la concepì con un altro uomo, che adesso vive in Brasile e che ha confermato tutto. La signora Marisa ha detto ai giornalisti di aver tradito regolarmente il marito e di aver smesso solo alla morte di lui, perché improvvisamente, senza di lui, andare con altri uomini non aveva più senso. Allo stesso modo la figlia Carla ha riconosciuto d’essere una mangiatrice di maschi, dei quali si libera mediamente dopo tre mesi. Il suo unico figlio è nato da una sua relazione col figlio dell’uomo con cui stava in quel momento. Come vede, le premesse per farsi un’idea della storia col presidente erano imbarazzanti.
• Invece?
Invece i due si amano! Ma pensa te! L’incontro e la storia non è una messa in scena costruita dalle astute mediazioni degli avvocati delle parti, ma un colpo di fulmine scoccato davvero una sera che Nicolas, abbandonato, depresso e oltre tutto respinto da Carole Bouquet, si sentiva troppo solo e chiese all’amico Jacques Séguéla, un altro pubblicitario, e molto potente, di fargli passare una serata in allegria. Cena per otto, e arriva la Bruni col suo accompagnatore del momento, l’enarca, intellettuale ed editore Denis Olibennes. Colpo di fulmine, Nicolas alla fine la riaccompagna, Carla prima di scendere dalla macchina gli dà il numero di telefono, e appena arrivata a casa chiama Séguéla e gli dice: «Quel tuo amico, ha il mio numero da cinque minuti e non mi ha ancora chiamata».
• Quindi sarebbe amore?
Sarebbe amore, sì. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 2/2/2008]
• Leggi anche l’estratto dal libro di Laura Laurenzi Il giorno più bello
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