5 maggio 1978
Tags : Aldo Moro, il sequestro e l’uccisione
Cinquantunesimo giorno del sequestro Moro
• Comunicato numero 9 delle Brigate rosse: «Alle organizzazioni comuniste combattenti, al movimento rivoluzionario, a tutti i proletari (...) Concludiamo la battaglia iniziata il 16 marzo, eseguendo la sentenza a cui Moro è stato condannato». Il messaggio, che viene subito ritenuto autentico, è stato fatto trovare nel pomeriggio, come i precedenti, in quattro città: Genova, Milano, Roma e Torino. «Ci si aggrappa a quel gerundio (“eseguendo”) cercando di interpretarlo come un ultimo possibile spiraglio di salvezza». [Massimo Donelli Cds 9/5/1978] Per Sciascia nel comunicato c’è anche la confessione di una sconfitta [Leggi]
• In mattinata il Comitato interministeriale per la sicurezza ha ribadito il «no» alle trattative. Il Cis ha discusso la proposta socialista di un atto di clemenza come «sfida umanitaria» ai brigatisti, ma il governo ha risposto con un rifiuto: nessuna concessione è ammissibile. Più tardi il governo si dichiara disponibile a far visitare le carceri di massima sicurezza a una commissione di Amnesty International. Iniziativa «strana e non motivata» per il Pci. Contrario anche il Pri. [Cds 6/5, 7/5/1978]
• Moro ha scritto alla moglie Eleonora: due lettere vengono recapitate nella tarda serata da don Antonio Mennini. È l’estremo saluto di un uomo convinto di non avere più speranze di salvezza. [Moro 2008] [Leggi le due lettere]