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 1963  giugno 03 Lunedì calendario

La morte di papa Giovanni XXIII

Il comunicato della Radio vaticana, trasmesso alle 19.53.
«Con l’animo profondamente commosso diamo il seguente triste annuncio: “Il Sommo Pontefice Giovanni XXIII è morto. Il Papa della bontà è spirato religiosamente e serenamente dopo aver ricevuto i Sacramenti di Santa Romana Chiesa nel suo appartamento del Palazzo Apostolico vaticano, alle ore 19.49 di oggi, 3 giugno 1963, assistito premurosamente dai collaboratori più intimi e dai medici curanti. Il morbo inesorabile, che si era aggravato negli ultimi mesi e che tuttavia non aveva impedito al Vicario di Cristo di espletare con indomita volontà e pastorale zelo gli ardui compiti del suo alto officio, ha stroncato la sua forte fibra”». [Cds 4/6/1963]

Nel primo pomeriggio di oggi la febbre ha raggiunto i 42 gradi. «Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria», sono state le ultime parole del Papa rivolte al suo segretario, Loris Francesco Capovilla. La festa della Repubblica viene annullata e rinviata al 4 novembre. Il professor Gennaro Goglia, nella notte, per conservare il corpo del Pontefice, ha iniettato nelle sue vene dieci litri di un liquido speciale realizzato nell’istituto di anatomia. Il liquido ha raggiunto ogni capillare, bloccando il processo degenerativo. Questo metodo di conservazione è stato studiato a Losanna insieme al professor Winkler.

L’editoriale del Corriere della Sera del 4 giugno firmato da Panfilo Gentile:

«Quando Giovanni XXIII fu elevato al pontificato, il pubblico profano sapeva poco del cardinale Roncalli, patriarca di Venezia. Quasi tutta la carriera del Roncalli si era svolta fuori d’Italia, quale delegato apostolico: più di vent’anni passati tra Sofia, Atene e Istanbul...». [Leggi tutto l’editoriale di Panfilo Gentile]